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Grecia, lista riforme non pervenuta. Varoufakis: non firmiamo…

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la crisi ellenica

Grecia, lista riforme non pervenuta. Varoufakis: non firmiamo questi accordi

La Commissione europea «non è soddisfatta dei progressi fatti finora» nei negoziati fra il governo greco e le istituzioni creditrici e auspica che «i lavori aumentino di intensità prima dell'incontro informale dei ministri delle Finanze del 24 aprile». Lo ha detto il portavoce del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. Ma parlando a un evento organizzato dalla Brookings Institution di Washington a margine degli Spring Meetings del Fondo monetario internazionale il ministro delle finanze greco, Yanis Varoufakis, avvisa: «La liquidità sta finendo», tuttavia sarebbe «sbagliato» per la Grecia «firmare il memorandum» e, quindi, accettare le richieste dei creditori così come sono adesso. Atene spera, questo l’auspicio del ministro, di raggiungere un accordo con l'Eurozona entro fine giugno.

La Grecia chiede investimenti
«I negoziati - ha argomentato Varoufakis - sono cruciali per l'economia globale non solo per i rischi di contagio, ma anche perché definiscono le procedure dell'Europa» e di come gestirà eventuali future crisi. E per questo il nostro governo è «desideroso più di chiunque altro di portarli a termine», ha continuato Varoufakis, non alle attuali condizioni, però. L'economista nel corso del suo discorso ha descritto la crisi della Grecia come «i nostri sette anni di inverno del malcontento». Il ministro infine ha ricordato che la retorica dominante «sostiene che l'Europa sta recuperando e solo la Grecia non è riuscita a salire sul treno della ripresa». La Grecia - ha concluso il ministro - chiede solo due cose: di essere ascoltata e un programma di investimenti.

Lista riforme non pervenuta
Il discorso del ministro torna quindi a marcare le distanze in maniera preoccupante mentre oggi i mercati finanziari europei hanno accusato il peso del rinnovato rischio Grecia. Il portavoce di Juncker ha comunque sottolineato che il lavoro fra il governo greco e le istituzioni creditrici «continua e i colloqui procedono» e ha ricordato che l’accordo dell'Eurogruppo del 20 febbraio scorso aveva chiesto che la Grecia preparasse una lista di riforme, che avrebbe dovuto poi essere approvata prima dalle istituzioni creditrici e poi dai ministri delle Finanze dell'area euro. «Quando diciamo che non ci sono progressi a questo punto, significa che la sequenza di eventi tracciata non si è ancora realizzata. Servono quindi nuovi progressi», ha spiegato.

Fmi: Lagarde (Fmi): Eurozona rischia da caso greco
Nel documento dedicato all’agenda di politiche globali, Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, sostiene che nell’Area euro si intravede un «graduale rafforzamento», sostenuto dai «benvenuti» stimoli monetari recenti, da un euro debole e da bassi prezzi del greggio. Tuttavia, ammonisce Lagarde, «potrebbe riemergere lo stress finanziario per via dell’incertezza sulle politiche associate alla Grecia».

Tsipras ottimista
Nonostante le perplessità dell’Europa, il premier greco, Alexis Tsipras si dice «fortemente ottimista» sulla capacità del suo governo di raggiungere un accordo con i creditori esteri. «Sono certo che ci sarà un accordo per la fine del mese» assicura. «So che l’Europa ha imparato a convivere con i suoi disaccordi, a combinare le sue varie parti e ad andare avanti».

Conti in rosso, Atene pensa a ritardare pagamenti Fmi
Ma la soluzione non sarà facile. La Grecia sta pensando di chiedere al Fmi uno slittamento dei pagamenti di maggio sotto il peso dello stallo dei negoziati per trovare un accordo e sbloccare la nuova tranche di aiuti Ue e scongiurare il default. Secondo fonti citate dal Financial Times, nei colloqui intercorsi all'inizio di aprile tra gli sherpa del governo Tsipras e quelli del Fondo, Atene avrebbe avanzato la richiesta specifica di ritardare il versamento di circa un miliardo di euro, da restituire in due tranche nel corso del mese.

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