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Questo articolo è stato pubblicato il 16 aprile 2015 alle ore 17:02.
L'ultima modifica è del 16 aprile 2015 alle ore 17:27.

WASHINGTON - “L'outlook per la crescita globale e' leggermente migliorato, al 3,8%, ma non e' sufficiente a ridurre la disoccupazione e la poverta' o a sostenere i ceti medi”. La risposta alla sfida va cercata e trovata in nuove e ampie riforme strutturali da parte di tutti i paesi.
Christine Lagarde, managing director del Fondo Monetario Internazionale, lancia l'allarme su un'espansione tuttora inadeguata e che minaccia di rimanere sotto pressione in futuro, con tassi potenziali di crescita in calo a causa di forze quali l'invecchiamento della popolazione, le flessioni nella produttivita' e in qualche caso l'eredita' ancora pesante della crisi.

“Per stare bene dobbiamo fare meglio” ha detto nella conferenza stampa di commento al World Economic Outlook dell'organizzazione multilaterale. “Dobbiamo evitare che la nuova mediocrita' si trasformi nella nuova normalita'”.

“Occorre alzare il potenziale di crescita nel medio termine. Per contrastare le tendenze negative servono riforme strutturali di ampio respiro, granulari e mirate per i singoli paesi _ ha continuato _. Riforme quali quelle del mercato del lavoro, negli investimenti in infrastrutture e in persone, nelle azioni sul commercio”. Un'agenda che richiede una “forte leadership”, che il Fondo e' pronto ad appoggiare.

Lagarde ha anche fatto appello agli Stati Uniti affinche' ratifichino la riforma del Fondo Monetario stesso, mettendo fine a ritardi che stanno frustrando numerosi altri paesi e ne rendano maggiore l'efficacia.

Parlando della crisi della Grecia e dell'Eurozona, ha indicato che le sue raccomandazioni ad Atene “non sono cambiate”. Lagarde ha affermato che occorre “procedere celermente con il lavoro da fare per restituire stabilita' all'economia greca. E questa non si ottiene con accordi politici dell'ultimo minuto ma con il faticoso lavoro di ministri, autorita' e creditori”.

L'Italia? «L'Italia va bene», ha risposto Lagarde con una rapida battuta a chi le chiedeva se il nostro Paese è sulla strada giusta.

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