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Giovedì Consiglio straordinario Ue sull’immigrazione

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Giovedì Consiglio straordinario Ue sull’immigrazione

Si terrà giovedì il vertice straordinario dei capi di Stato e di Governo europei sull’emergenza immigrazione. Ad annunciarlo su twitter è stato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk: «Ho deciso di convocare per giovedì un vertice straordinario dell’Ue per affrontare la situazione nel Mediterraneo». Una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri e degli Interni dell'Unione Europea si è tenuta invece oggi alle 15, presso la sede del Consiglio a Lussemburgo, presenti anche il ministro dell'Interno Angelino Alfano e il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. L’iniziativa è stata presa dopo l’ennesima strage di migranti nel Mediterraneo, la più grave mai avvenuta.

Ue: al lavoro per accordo, strage è punto svolta
«Sta emergendo un accordo che abbia un approccio olistico», con l'intesa cioè di tutte le parti. Così un portavoce della Commissione europea ha sintetizzato il dibattito immigrazione. «Quello che è certo - ha ribadito - è che mantenere lo status quo non è un'opzione». Altre fonti Ue definiscono quest'ultima strage un “game changer”, un punto di svolta. Ora, sottolineano le stesse fonti, bisogna lavorare per affrontare il problema con scelte «chiare e sostanziose».

Gentiloni: indispensabile potenziare Triton-Frontex
Per l'Italia è «indispensabile un potenziamento della coppia Frontex-Triton, perché non si possono spendere 20-40 milioni l'anno» per fronteggiare l'emergenza sbarchi. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dal Consiglio Esteri a Lussemburgo, sottolineando che su questo fronte «serve un cambio di grandezza nell'impegno dell'Ue». Per Gentiloni «l'emergenza è europea» e finora «le risposte, gli impegni ed i soccorsi sono stati italiani», ma «non è più sostenibile una situazione in cui ad una emergenza europea si risponda solo con risorse ed impegni italiani».

Portavoce Merkel: l'Italia non è sola
A conferma della mobilitazione generale che pare in atto, le parole del portavoce del governo tedesco, Steffen Seibert: «L'Italia non è sola». Parole pronunciate rispondendo a una domanda sulla strage del Mediterraneo e sull'emergenza profughi.

Hollande a Renzi: agire d’urgenza
È stato da Parigi il presidente francese, Francois Hollande, a sollecitare un vertice dei ministri degli Esteri e dei ministri degli Interni dell'Unione Europea dopo l'ennesima tragedia nel mar Mediterraneo. Hollande ha chiesto maggiore sorveglianza aerea e marittima dopo l'ultimo incidente nel Canale di Sicilia, che a suo giudizio potrebbe rappresentare «la peggiore catastrofe negli anni recenti» nel Mar Mediterraneo. «Ho chiamato Matteo Renzi per capire come possiamo agire d'urgenza», ha dichiarato in diretta tv a Canal Plus l’inquilino dell’Eliseo.

Mogherini: questione sbarchi già in agenda per lunedì
Mentre era stato l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini a decidere di mettere la questione sbarchi nell'agenda della riunione dei ministri degli Esteri lunedì in Lussemburgo. «Presenterò una serie di proposte riguardo la Libia, una delle principali rotte del traffico illegale di migranti», ha sottolineato l'ex ministro degli Esteri italiano. I Ventotto dovranno discutere domani dell'assistenza che può fornire l'Ue a un governo di unità nazionale al momento in fase negoziazione in Libia, unica garanzia ai loro occhi di stabilità e riconciliazione politica, e unico modo per arginare il flusso di migranti, mentre gli scafisti stanno traendo vantaggio dal caos. Secondo Mogherini è «inaccettabile» il nuovo naufragio in «una Unione fondata sui principi di solidarietà, rispetto dei diritti umani e dignità per tutti». Conseguentemente, gli europei devono «continuare a lavorare sulle cause profonde dell'immigrazione e particolarmente sulla instabilità nella regione, dall'Iraq alla Libia», ha sottolineato Lady Pesc.

In campo anche la Commissione Ue
Ieri è scesa in campo anche la Commissione europea Questa volta oltre alle parole di cordoglio sembra che Bruxelles, pur affidandosi per ora a un semplice comunicato, intenda mettere le basi per un’azione più concreta dei molti vertici o delle linee guida (si legga il punto 8 del documento) tracciate dal presidente Jean Claude Juncker lo scorso ottobre all’atto dell’insediamento. Si comincia a parlare di una nuova «Strategia europea per le migrazioni», che sarà adottata dalla Commissione a fine maggio. «La commissione europea - recita il comunicato di ieri - è profondamente dispiaciuta dagli ultimi sviluppi nel Mediterraneo», una situazione «dura che richiede un'azione decisa»: così l'esecutivo Ue in comunicato, precisando che il problema va affrontato «alla radice», cioè con i Paesi di origine e transito, perché finché questi Paesi non prenderanno azioni per prevenire questi viaggi disperati, le persone continueranno a mettere le loro vite in pericolo».

L’inviato Onu: «Accordo tra le fazioni libiche vicino»
«Abbiamo un testo che può trovare il consenso delle parti all'80-90%: alcuni nodi restano, ma abbiamo lavorato bene, riprenderemo la prossima settimana». Così l'inviato Onu per la Libia Bernardino Leon sui negoziati tra le fazioni in Marocco. «Preoccupano le ulteriori attività terroristiche e militari degli ultimi giorni», ha aggiunto.

Le reazioni in Germania
La strage di migranti nel Canale di Sicilia sembra avere scosso anche la leadership politica in Germania, anche se i commenti non sono improntati alla totale sintonia, anzi. Il vicepremier Sigmar Gabriel ha chiesto un intervento della Ue per «un'operazione internazionale contro i trafficanti di esseri umani». Secondo Gabriel è giunta l'ora che «tutte le polizie europee e le autorità di frontiera compiano ogni possibile sforzo per combattere le bande criminali che si approfittano della miseria umana» perché «non possiamo più accettare che l'Europa, alle sue frontiere esterne, troppo spesso sia sinonimo di morte e non di umanità».

Il ministro dell'Interno, Thomas de Maiziere, ha ricordato come una sqaadra di Europol sia già al lavoro contro i trafficanti di esseri umani perche «non dobbiamo tollerare questi sacrifici di massa di vite umane, alimentati dalla pura avidità». Ma questo non basterebbe, secondo Aydan Ozoguz, deputata socialdemocratica e commissario tedesco all’Immigrazione. Ozoguz si è espressa per un rilancio dell’operazione Mare Nostrum visto che la nuova tragedia del mare ha confermato l’inadeguatezza del programma europeo Triton. Per la deputata tedesca è stata solo «un'illusione» pensare che la fine di «Mare Nostrum» potesse rappresentare un deterrente alle partenze dei disperati che tentano la sorte in mare.

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