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L’Ue: situazione in Grecia deteriorata, era evitabile

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previsioni riviste al ribasso

L’Ue: situazione in Grecia deteriorata, era evitabile

  • –con un articolo di Beda Romano

L'incertezza politica in Grecia ne rallenterà significativamente la crescita economica nel 2015. Lo sostiene la Commissione europea nelle sue previsioni rilasciate oggi. Bruxelles stima che il Pil ellenico crescerà dello 0,5% nell'anno in corso, «a condizione che ci sia un accordo con l'Ue e il Fondo monetario internazionale entro giugno,» si legge nel documento. Questa previsione «è significativamente inferiore a quella precedente,» sottolinea la Commissione, dopo che «l'incertezza politica aumentata dall'autunno del 2014, ha determinato un significativo calo delle entrate dello Stato alla fine del 2014 e nei primi due mesi del 2015», contribuendo a peggiorare il deficit pubblico che si è attestato al 3,5% nel 2014. Il debito pubblico greco segnerà un record quest'anno superando la soglia del 180 per cento del Pil (180,2%). Le previsioni per il 2015 e il 2016 indicano un calo del deficit a condizione che si rispettino gli impegni sulle riforme.

Dombrovoskis: conti deteriorati, era evitabile
«L'instabilità in Grecia era evitabile, solo cinque mesi fa era sulla strada di una crescita forte, con nuovi posti di lavoro e il ritorno sui mercati in vista. Oggi la situazione è deteriorata, il pil è di appena lo 0,5%, magra crescita condizionata al raggiungimento dell'accordo», ha commentato il vicepresidente della Commissione Dombrovoskis.

«Negoziato progredisce ma ancora nessuna svolta»
A tal proposito i negoziati tra la Grecia e le istituzioni creditrici (Commissione Ue, Bce e Fmi) sul debito di Atene stanno registrando progressi ma non si è ancora arrivati a una vera svolta, ha dichiarato alla stampa il ministro delle Finanze austriaco, Hans Joerg Schelling. «I partecipanti all'Euro Working Group ci dicono che l'atmosfera dei colloqui è buona, che ci sono alcuni temi su cui la Grecia ha cambiato posizione in favore di quello che abbiamo sempre discusso, ma su alcune questioni sembra che non ci sia ancora il movimento necessario. Presumo che i negoziati continueranno in modo intenso nel fine settimana», ha proseguito Schelling.

Il ministro tedesco della Finanze, Wolfgang Schauble, mostra invece maggiore scetticismo sulla trattativa. «Sono piuttosto scettico - ha detto - sulle possibilità di arrivare a un accordo entro lunedì, ma non lo escludo». «Non facciamo speculazioni su una Grexit - ossia un'uscita della Grecia dall'Euro, ha detto Schauble - perchè non lo vogliamo. Ma ciò non vuol dire che siamo pronti a tutto». In Grecia «la liquidità è diminuita», ha sottolineato il ministro tedesco, «e pertanto possono succedere molte cose».

Allarme ospedali pubblici
Il quotidiano greco Proto Thema lancia intanto l’allarme sugli ospedali pubblici greci, che sarebbero sull'orlo della bancarotta con ormai 900 milioni di euro di debiti nei confronti dei fornitori. Secondo il quotidiano ellenico, nella maggior parte dei casi il funzionamento dei nosocomi si deve alla buona volontà del personale e dei fornitori, dal momento che il Sistema Sanitario Nazionale (Esy) non ha ricevuto alcun finanziamento statale tra febbraio e aprile scorsi. Secondo il giornale, nei primi quattro mesi del 2015 gli ospedali statali hanno ricevuto un totale di 43,4 milioni di euro per le loro esigenze operative. Durante lo stesso periodo del 2014, invece, avevano ricevuto 229,6 milioni per analoghi motivi più altri 400 milioni per il rimborso dei debiti. Quest'anno gli ospedali greci non hanno ricevuto fondi per rimborsare i debiti e hanno ricevuto solo la metà degli 87,7 milioni di euro stanziati per i costi operativi.

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