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La Ue accoglierà 20mila rifugiati, all’Italia ne spettano 2mila

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La Ue accoglierà 20mila rifugiati, all’Italia ne spettano 2mila

  • –dal nostro corrispondente

BRUXELLES – Dopo lunghe trattazioni interne, la Commissione europea ha approvato stamani le attese linee-guida per meglio gestire l'immigrazione illegale. Il pacchetto - che ha già suscitato le reazioni negative di alcuni paesi membri - andrà ora approvato dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo. Tra le altre cose, l'esecutivo comunitario propone di introdurre quote obbligatorie per paese nel ricollocare nell'Unione immigrati già arrivati sul territorio europeo.

“Dobbiamo mostrare maggiore solidarietà”, ha detto il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker. “Creeremo un sistema di quote che faciliterà, in modo equo e solidale, l'allocazione di rifugiati che chiedono e sono eligibili all'asilo”. L'Alto Rapresentante per la Politica estera e di Sicurezza Federica Mogherini ha parlato della necessità “di condividere le responsabilità”, in un contesto nel quale i paesi del Mediterraneo da anni ormai sono in prima linea nel gestire l'arrivo di migranti.

Nel dettaglio, la Commissione proporrà entro fine mese un sistema di reinsediamento attraverso l'Europa di 20mila profughi non ancora in Europa, secondo quote specifiche per paese. All'Italia spetteranno 2mila persone. Nel suo comunicato, Bruxelles non precisa che questo sistema sarà obbligatorio. Si deve quindi presumere che sarà volontario. Nel contempo, la Commissione proporrà un sistema obbligatorio di ricollocazione in tutti i paesi europei di immigrati già presenti sul territorio europeo.

Bruxelles precisa che la quota spettante all'Italia sarà del 12% del totale. “Il sistema basato sul Principio di Dublino non funziona come dovrebbe”, ha spiegato l'esecutivo comunitario. Attualmente, le regole europee prevedono che la responsabilità dell'accoglienza del migrante in cerca di asilo spetti al paese di primo sbarco. L'obiettivo della Commissione è quindi di mettere mano a uno schema che oggi costringe cinque paesi a gestire il 72% delle domande d'asilo.

Per anni, molti paesi hanno respinto l'ipotesi di modificare il Principio di Dublino. La Germania, nel frattempo, ha cambiato idea, e si è detta favorevole a un sistema di quote dopo che negli ultimi anni è stata oggetto di un forte aumento delle richieste di asilo (+60% annuo solo nel 2014). Agli occhi della classe politica tedesca, ma anche svedese, francese o italiana, la ricollocazione obbligatoria è un modo per alleviare le pressioni nei loro rispettivi paesi.

Le linee-guida andranno tradotte nelle prossime settimane in progetti legislativi concreti che dovranno essere approvati dal Parlamento e dal Consiglio. Il negoziato non sarà facile. Mentre Berlino si è detta favorevole, così come Parigi, contrari sono Londra e molti paesi dell'Est Europa. E' da ricordare che i trattati danno alla Gran Bretagna, all'Irlanda e alla Danimarca la possibilità di non partecipare al nuovo meccanismo comunitario per meglio gestire l'immigrazione illegale.

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