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Palmira è sotto il controllo dell’Isis, l’esercito si…

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l’avanzata dei jihadisti

Palmira è sotto il controllo dell’Isis, l’esercito si ritira. La popolazione in fuga, a rischio il sito archeologico

L'Isis ha preso il controllo della quasi totalità della città di Palmira in Siria. Lo riferiscono attivisti siriani e testimoni sottolineando che “le forze filogovernative si sono ritirate, sconfitte dai miliziani” dello Stato Islamico. Non è chiaro invece lo stato dell'avanzata dei jihadisti verso il sito archeologico.

La stessa televisione siriana ha confermato questa sera, con una scritta in sovrimpressione, che «membri dell'Isis sono penetrati a Palmira». «È in corso l'evacuazione dei civili», ha aggiunto l'emittente. Palmira era considerata una delle città più fortificate della Siria, in posizione strategica lungo l'autostrada tra Homs e Deyr az Zor.

Molti abitanti di Palmira sono fuggiti dalla città siriana, dove oggi sono entrati i jihadisti, , mentre è stato evacuato anche l'ospedale locale.

L’arrivo a Palmira delle milizie jihadiste dello Stato Islamico è stato annunciato anche dall'Osdh, l'Osservatorio siriano dei diritti umani con sede a Londra. «I combattenti dell'Isis hanno preso la totalità del nord di Tadmor (nome arabo di Palmira) e i soldati del regime sono fuggiti da questa parte che rappresenta un terzo della città», ha indicato Rami Abdel Rahmane, direttore Osdh.

A pochi chilometri c’è il sito archeologico patrimonio dell’Unesco
Il centro della città moderna di Palmira, conquistato ora dai jihadisti si trova a qualche chilometro delle rovine archeologiche inserite nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. «I combattimenti nella città minacciano uno dei più importanti patrimoni culturali del mondo in Medio Oriente», ha detto da Parigi il direttore generale dell'Unesco Irina Bokova. Che ha chiesto «la cessazione immediata dei combattimenti» e ha invitato la comunità internazionale «a mobilitarsi per proteggere la popolazione civile e le antiche rovine della città storica».

Si temonio danni irreparabili per il museo e i reperti
Si temono danni irreparabili ai tesori storici situati nel sud-ovest della città. Centinaia di statue e manufatti custoditi nel museo di Palmira sono stati trasferiti altrove, ma molti reperti non possono essere spostati. «Abbiamo spostato in luoghi sicuri centinaia e centinaia di statue. Temiamo ora per il museo e per i tanti reperchi antichi che non possiamo spostare», ha spiegato il direttore delle antichita' e dei musei siriani Maamoun Abdulkari

L’antica città fiorì nell'antichità come punto di sosta per le carovane di viaggiatori e mercanti che attraversavano il deserto siriano ed ebbe un notevole sviluppo fra il I ed il III secolo dopo Cristo. Per questo motivo fu soprannominata la “Sposa del deserto”. Il nome greco della città, Palmyra, è la traduzione fedele dall'originale aramaico, Tadmor, che significa “palma”.

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