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la crisi dell’eurozona

Grecia, Tsipras: ai creditori presentato piano riforme completo. Vertice straordinario Ue-Bce-Fmi a Berlino

BRUXELLES – A pochi giorni dalla scadenza per il rimborso di un prestito internazionale da parte di Atene, i creditori della Grecia stanno cercando di indurre il governo Tsipras ad accettare nuove misure di politica economica pur di evitare il fallimento, in un contesto finanziario molto difficile. Nonostante progressi nei negoziati - che durano da cinque mesi e da cui dipendono nuovi aiuti finanziari - la partita rimane estremamente incerta, anche perché i toni tra le parti rimangono tesi.

Nel tentativo di sbloccare le trattative, i creditori stanno preparando una proposta di intesa da presentare al governo greco, spiegava ieri un funzionario comunitario: “La speranza è di terminarla entro la settimana”. La scelta di anticipare i tempi e di mettere a punto un proprio piano è stata presa dalla Commissione europea, dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale dinanzi alle difficoltà dei negoziatori greci di “definire le loro proposte, considerandone anche il loro impatto”.

I negoziatori delle tre istituzioni si sono riuniti ieri sera a Berlino, alla presenza della cancelliera Angela Merkel, del presidente francese François Hollande e del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, tutti e tre in città per una conferenza. Alla riunione sono stati invitati anche il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale dell'Fmi Christine Lagarde, con l'obiettivo di discutere i termini di una offerta da presentare alla Grecia.

“I partecipanti ai colloqui si sono accordati sul fatto che il lavoro deve continuare con reale intensità”, ha spiegato un portavoce del governo tedesco alla fine dei colloqui nella notte scorsa. “I partecipanti sono rimasti in stretto contatto in questi ultimi giorni e intendono rimanere in stretto contatto anche nei prossimi giorni, sia tra loro che con il governo greco”. I colloqui sono terminati oltre la mezzanotte e si sono svolti nella Cancelleria federale.

Nel contempo, parallelamente, i negoziati tecnici tra le parti continuano, ma con grande difficoltà. Oltre ai nodi da risolvere, le tre istituzioni hanno visioni diverse. L'Fmi sta dando battaglia sul fronte di bilancio, chiedendo sforzi che Atene considera troppo gravosi. “Vi sono state intense discussioni durante il fine settimana. Progressi sono stati compiuti, ma ancora non sufficienti – aveva spiegato ieri mattinata Mina Andreeva, portavoce dell'esecutivo comunitario -. La Commissione vuole essere un mediatore”.

Sempre ieri da Berlino, prima dei colloqui serali al vertice il portavoce della cancelliera, Steffen Seibert, aveva precisato che la Grecia deve accettare “un pacchetto di riforme ambizioso”. Il portavoce del ministero delle Finanze, Martin Jäger, era stato altrettanto netto: “L'obiettivo delle misure è di ridare sostenibilità al debito greco”. Il primo ministro greco è in evidenti ambasce, stretto tra le richieste dei suoi creditori, le necessità del bilancio nazionale, e le promesse fatte ai suoi elettori e seguaci.

I sentimenti qui a Bruxelles sono contrastanti. Da un lato cresce la sensazione che solo un incidente di percorso possa scuotere il negoziato con la Grecia. Dall'altro, c'è il desiderio di non giungere a questo punto, e quindi ecco che le istituzioni tentano di preparare tra loro una proposta di accordo da presentare ad Atene, pur di sbloccare le trattative. Purtroppo, le due strade non si escludono a vicenda, se la Grecia dovesse rifiutare il piano messo a punto dalla Commissione, dalla Bce e dall'Fmi.

Questo mese, la Grecia deve ai suoi creditori internazionali 1,6 miliardi di euro. Un primo rimborso è atteso alla fine della settimana. Le scadenze giungono in un momento molto difficile, mentre il paese è a rischio di subire una stretta di liquidità. Le ultime statistiche mostrano nuove drammatiche fuoriscite dai depositi bancari. I creditori sono disposti a garantire ulteriori aiuti finanziari ad Atene (in ballo vi sono 7,2 miliardi provenienti dall'attuale programma economico in scadenza a fine mese).

In cambio, tuttavia, gli stessi creditori esigono nuove misure di politica economica, su cui il governo greco è recalcitrante. In un articolo pubblicato da Le Monde, lo stesso Tsipras ha definito “assurde” le richieste delle istituzioni. L'uomo politico, che ha attribuito le difficoltà di un accordo all'intransigenza dei partner, è sembrato prendere di mira soprattutto l'Fmi. I nodi sono almeno tre: gli obiettivi di bilancio, la riforma del mercato del lavoro, la revisione del sistema pensionistico.

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