Mondo

Allarme Fmi: il debito va tagliato

  • Abbonati
  • Accedi
NUOVE STIME sulla grecia

Allarme Fmi: il debito va tagliato

La Grecia non è in grado di sopportare il peso di un debito pubblico ormai insostenibile, e in aumento, senza un taglio consistente. È questa la conclusione alla quale giunge il Fondo monetario internazionale, in un’analisi interna diffusa dalle principali agenzie di stampa internazionali. «Il debito della Grecia può diventare sostenibile - si legge nel rapporto - soltanto con un taglio che va ben al di là di quanto concordato finora con l’Eurogruppo». O in alternativa concedendo ad Atene 30 anni di grazia sul pagamento degli interessi.

Secondo gli esperti dell’organizzazione internazionale guidata dalla francese Christine Lagarde, l’indebitamento dello Stato ellenico, che oggi vale il 180% del Pil, salirà da qui al 2018 fino a sfiorare il 200% del prodotto interno lordo. Nel suo ultimo rapporto sulla Grecia, il Fondo partiva dal presupposto di una discesa del debito al 142% per il 2022, mentre secondo le stime diffuse ieri, in mancanza di interventi, nel 2022 il debito greco sarà ancora pari al 170% del Pil. Tra le cause del boom del debito, l’Fmi cita anche i danni subiti nelle ultime due settimane dall’economia e dalle banche greche per effetto del protrarsi della crisi.

L’Fmi lancia un allarme anche sul fabbisogno di capitale delle banche greche che sarebbe più elevato del previsto rispetto ai 25 miliardi che, nel piano elaborato nel fine settimana, sono destinati al risanamento del settore bancario.

Una ristrutturazione del debito greco, con relativo taglio, può essere gestita, secondo l’Fmi, solo sul lunghissimo termine. Necessari sono «un profondo riscadenziamento» dei rimborsi su base trentennale e sull’intero debito, così da raggiungere gli effetti auspicati con contemporaneo periodo di grazia sui rimborsi ed esenzione dal pagamento dei tassi di interesse. I Paesi debitori dell’Eurogruppo, soprattutto la Germania, sono sempre stati contrari a un taglio del debito pubblico greco, con una disponibilità a discutere, invece, di un possibile allungamento delle scadenze.