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Grecia, verso l’ok al prestito ponte: venerdì…

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dopo il voto del parlamento di atene

Grecia, verso l’ok al prestito ponte: venerdì l’annuncio

Si è tenuta ieri la riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona sul prestito ponte alla Grecia per circa 7 miliardi. Alla fine, l'Eurogruppo ha deciso di accogliere «con favore l'adozione da parte del Parlamento greco di tutti gli impegni presi all'Eurosummit», e ha invitato ad approvare le altre riforme previste il 22 luglio, dando il via libera «di principio» al terzo salvataggio Esm, soggetto al completamento dei voti dei Parlamenti nazionali attesi entro il fine settimana. La decisione deve essere quindi presa da tutti i 28 Paesi dell’Unione ed è attesa per questa mattina. Sono Regno Unito e Repubblica Ceca a sollevare le maggiori obiezioni. «Sulla base della valutazione positiva delle istituzioni, che hanno concluso che le autorità hanno attuato il primo set di misure in tempo e in modo soddisfacente, abbiamo deciso di dare un via libera di principio al sostegno finanziario Esm di tre anni, soggetto al completamento delle rilevanti procedure nazionali», si legge in un comunicato dell'Eurogruppo.

Il prestito ponte, ha spiegato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, servirà a far fronte alle esigenze finanziarie della Grecia fino a metà agosto.

Intanto, il parlamento finlandese ha approvato l'avvio di negoziati in sede europea per il nuovo programma di aiuti alla Grecia e il prestito ponte che necessita ad Atene. Lo ha riferito il ministro delle Finanze Alexander Stubb su Twitter.

Nel frattempo Tsipras, dopo aver incassato l’ok del parlamento di Atene sul pacchetto di austerità, è concentrato sul completamento del piano di salvataggio concordato con l'eurozona. Lo ha detto il suo portavoce Gabriel Sakellaridis. «La priorità di base del premier e del governo è l'immediato e completamento con successo dell'accordo» ha detto Sakellaridis. Il premier Alexis Tsipras avrebbe inoltre deciso di «procedere il più rapidamente possibile al rimpasto di governo entro pochissimi giorni». Lo riferiscono qualificate fonti greche, specificando che secondo sondaggi riservati, il consenso per la parte di Syriza rimasta fedele al premier «è attorno al 40%». Sul “fronte interno” greco ha parlato il ministro degli Interni Nikos Voutsis, secondo cui le prossime elezioni in Grecia potrebbero tenersi già quest’autunno. «Se non sarà settembre, sarà nel mese di ottobre», ha detto.

Mentre, da Berlino, il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble non molla. Anche se ha detto che presenterà la richiesta al Parlamento nazionale per il terzo salvataggio greco con «piena convinzione», ancora ritiene che una temporanea Grexit sarebbe forse l'opzione migliore. «Abbiamo fatto un passo in piu», ha detto intervistato dalla radio tedesca Deutschlandfunk, all'indomani del voto del Parlamento di Atene al primo pacchetto di riforme imposto dall'Unione Europea. «È un passo importante», ha aggiunto. Il ministro tedesco ha poi ricordato che molti economisti dubitano che i problemi greci saranno comunque risolti senza un taglio del debito e ha osservato che il taglio del debito sarebbe incompatibile con l'appartenenza di Atene all'area euro. Il che potrebbe comportare un'uscita dalla moneta unica temporanea: «Questo probabilmente sarebbe la cosa migliore per la Grecia».

Rispondendo a una domanda sulle dure critiche arrivate da più parti all'atteggiamento rigoroso della Germania nelle trattative con Atene, Schaeuble ha risposto che «non si tratta di imporre qualcosa». Ma di aiutare la Grecia affinché «prima o poi» possa permettersi lo stile di vita cui aspira. Per arrivare a ciò sono necessarie riforme che portino il Paese a essere competitivo. «Non abbiamo mai detto che avremmo costretto» la Grecia a uscire dall'euro, ha spiegato Schaeuble: «Non possiamo farlo e non lo vogliamo. Non lo ha proposto nessuno». Per il ministro tedesco la combinazione di un'uscita dall'euro e di un taglio del debito contestuale viene vista anche in Grecia sempre di più come «la via migliore». Il problema è che il premier ellenico Alexis Tsipras si è impegnato con i greci a restare in ogni modo nell'euro, e su questo Schaeuble ha aggiunto: «Credo che sia più un problema politico di un partito, che in campagna elettorale ha fatto promesse che era stato messo in guardia dal fare. Per esempio da me».

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