Mondo

Traghetto urta barcone di migranti: annegano altri 6 bimbi

  • Abbonati
  • Accedi
austria chiude confine con slovenia

Traghetto urta barcone di migranti: annegano altri 6 bimbi

  • –di Si.Spe.

Ci sono anche sei bambini tra le 13 vittime della collisione tra un barcone e un traghetto al largo di Canakkale, nella Turchia nord occidentale. Lo scrive la Bbc online. La guardia costiera turca ha detto di aver lanciato l'allarme dopo aver saputo che una nave commerciale si era scontrata con un'imbarcazione di migranti e di aver mandato un elicottero e sei mezzi navali di soccorso nell'area. Otto i superstiti tratti in salvo, di cui uno in gravi condizioni.

Sul gommone, partito dal porto turco di Canakkale e diretto a Lesbo, viaggiavano 46 persone. I migranti tratti in salvo sono una ventina. Il naufragio è stato localizzato da un elicottero lituano di Frontex e ne ha dato notizia anche l'agenzia turca Dogan News.

«Era buio -ha raccontato uno dei migranti che si trovavano sul barcone- abbiamo visto che il traghetto si dirigeva verso di noi e abbiamo tentato di segnalare la nostra presenza cn la luce degli smartphone, ma non ci hanno visti». L'impatto ha rovesciato il gommone e decine di mani hanno cercato di aggrapparsi ai bordi mentre le onde li sommergevano. L'allarme è stato lanciato da un elicottero dell'agenzia Frontex, che aveva avvistato i naufraghi.

Migliaia di migranti in marcia verso l'Austria e l'Europa del nord
Intanto migliaia di migranti continuano a marciare verso l'Austria e l'Europa del nord, attraversando la Croazia, l'Ungheria e la Slovenia: mentre questi paesi tentano di organizzare il loro trasporto dopo aver cercato inutilmente di bloccare e contenere l'inarrestabile flusso.

A Nickelsdorf, città austriaca al confine con l'Ungheria, la polizia regionale ha contato 4.700 nuovi arrivi solo questa notte, dopo gli 11mila arrivi di ieri. Secondo la Croce Rossa austriaca altre 2mila persone sono entrate in Germania evitando il posto di frontiera.

La polizia austriaca ha fatto sapere che le autorità ungheresi hanno trasportato i migranti a bordo di autobus verso due centri di registrazione vicini alla frontiera austriaca, che hanno poi traversato a piedi.

L’Austria chiude la frontiera con la Slovenia
Le autorità austriache hanno iniziato a negare l'ingresso nel Paese ai migranti che tentano di superare il confine con la Slovenia. Lo ha riferito un portavoce della polizia della provincia sudorientale della Stiria. Sono circa un centinaio le persone alle quali nella notte è stato impedito di entrare in Austria dalla Slovenia al valico di confine di Spielfeld poiché, ha riferito il portavoce, non avevano presentato domanda di asilo, né erano in possesso di documenti di viaggio validi. La decisione della polizia è giunta dopo che ieri il ministro dell'Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner, aveva criticato i migranti che non avevano presentato domanda di asilo nei paesi balcanici attraverso i quali avevano fatto ingresso in Europa e avevano deciso di procedere verso nazioni più ricche. In base alle attuali regole dell'Unione Europea, i migranti devono presentare la richiesta di asilo nel primo paese di accesso.

Sono circa 700 i migranti entrati in Austria dal confine con la Slovenia negli ultimi giorni, su un totale di 13mila, giunti principalmente dall'Ungheria, paese con il quale il confine rimane aperto. Altri 7mila migranti sono invece attesi per oggi al solo valico di Nickelsdorf al confine con l'Ungheria. La polizia austriaca ha motivato la diversa gestione delle situazioni di confine con la Slovenia e con l'Ungheria, spiegando che le autorità di Budapest rifiutano di accogliere i migranti che vengono respinti.

Ungheria: convoglio militare alla frontiera con Croazia
Un convoglio di mezzi militari dell'esercito ungherese è stato visto transitare a ridosso della frontiera con la Croazia, all'altezza della località Nadikanijjze. Ne hanno dato notizia i media a Zagabria. Ieri il governo di Budapest, per rafforzare i controlli alle frontiere nell'emergenza profughi, aveva disposto il richiamo di circa 500 riservisti, e aveva al tempo stesso annunciato il completamento di una barriera metallica e filo spinato lungo 41 km del confine con la Croazia.

Dalla Croazia 6mila migranti giunti al confine ungherese
Sono stati oltre sei mila i migranti arrivati dalla Croazia al confine ungherese nelle ultime 24 ore. Come hanno riferito le autorità di Zagabria, fino a stamani è proseguito il flusso di autobus e treni che hanno condotto i profughi alla frontiera. Qui sono stati fatti scendere dai bus e fatti salire immediatamente su altri autobus ungheresi, che li conducono direttamente alla frontiera con l'Austria. La situazione viene definita tranquilla, con condizioni meteo in netto peggioramento, con pioggia e temperature in discesa.

La Romania critica la nuova barriera anti immigrati dell’Ungheria
La Romania ha condotto oggi esercitazioni militari “preventive” al confine con la Serbia per prepararsi ad affrontare in modo adeguato un possibile massiccio afflusso di migranti e profughi. Il ministero degli Esteri a Bucarest, citato dai media serbi, ha detto che l'obiettivo delle esercitazioni era quello di verificare le capacità di reazione in caso di un'emergenza profughi. Al tempo stesso il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha duramente criticato l'annuncio dell'Ungheria di erigere una nuova barriera anti-immigrati lungo 70 km del confine con la Romania, parlando di «decisione inaccettabile» che è «contraria allo spirito dell'Unione europea». La Romania non fa parte dello spazio Schengen, a differenza dell'Ungheria, che ha già realizzato muri “difensivi” ai confini di Serbia e Croazia.

Riaprirà il principale valico tra Serbia e Ungheria
E una novità arriva invece dai ministri degli Interni serbo e ungherese, Sandor Pinter e Nebojsa Stefanovic, che si sono accordati per la riapertura del principale passaggio di frontiera tra i due Paesi, chiuso da lunedì scorso per decisione di Budapest a seguito dell'entrata in vigore di una nuova legge anti-immigrati.

Lungo il valico di Horgos 1 corre l'autostrada Belgrado-Budapest, importante via di comunicazione fra Balcani e Europa centrale e occidentale. Per far fronte alla pressione di migliaia di migranti e profughi, il governo di Budapest aveva bloccato il valico con una barriera di ferro e filo spinato. Resta ancora chiuso il vicino valico di Horgos 2, più piccolo e risalente ai tempi della vecchia Jugoslavia socialista, teatro nei giorni scontri di duri scontri fra profughi e polizia ungherese.

La terra di nessuno in corrispondenza dei due valichi si è praticamente svuotata dopo che i profughi, di fronte al muro invalicabile ungherese, hanno cambiato itinerario dirigendosi attraverso verso Croazia e Slovenia verso Austria e Germania.

Zagabria conta 21mila ingressi di migrantidalla Serbia
Anche il flusso di migranti che attraversa la Serbia in direzione della Croazia resta piuttosto importante. Oltre 25 mila migranti e profughi sono entrati in Croazia dalla Serbia dal 16 settembre scorso. Ne ha dato notizia il ministero dell'interno croato, precisando che circa 3.900 migranti si trovano attualmente a Tovarnik, al confine fra i due Paesi. I profughi vengono condotti in autobus o treni al confine ungherese, lì vengono fatti scendere e fatti risalire immediatamente su altri bus ungheresi che li portano al confine con l'Austria, dove il flusso continuo sta creando qualche problema.

Lunedì vertice Europa Est-Lussemburgo
E per fare fronte all’emergenza profughi, i capi della diplomazia del cosiddetto gruppo di Visegrad (Polonia, repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria) si incontreranno lunedì, a Praga con il ministro degli Esteri del Lussemburgo (che ha la presidenza semestrale dell'Ue) per parlare di crisi migratoria. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri polacco, Grzegorz Schetyna.
I Paesi del gruppo Visegrad son contrari al sistema delle quote di ripartizione dei migranti proposto da Bruxelles. Il 23 settembre è stato convocato dal presidente del Consiglio europeo Donald Tusk un vertice straordinario sulla crisi dei migranti.

Moscovici: scappano dalla guerra, nostro dovere è accoglierli
«Quando uomini e donne scappano dalle persecuzioni e cercano di evitare situazioni drammatiche in cui vengono perseguitati e nostro dovere accoglierli». Ad affermarlo, intervistato a “In Mezz'Ora”, è il Commissario Ue agli affari economici, Pierre Moscovici. «Dobbiamo essere capaci di accogliere ma bisogna anche assicurare nostra sicurezza collettiva anche passando dai controlli alle frontiere», sottolinea ancora Moscovici. «Dobbiamo essere capaci di agire con il cuore e la ragione», rileva il Commissario Ue.

© Riproduzione riservata