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Siria, 8 raid russi. Assad prepara un’azione di terra

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nella notte incontro kerry-lavrov

Siria, 8 raid russi. Assad prepara un’azione di terra

Bashar Assad si starebbe preparando a lanciare un'operazione di terra per riconquistare parte della Siria in mano ai ribelli, giovandosi del supporto dei raid russi. Lo riferiscono fonti libanesi riportate dalla Reuters. Centinaia di militari iraniani sarebbero arrivati in Siria per unirsi ai governativi e alle milizie di Hezbollah. I possibili obiettivi dell’azione di terra sarebbero le località di Idlib e Hama, nel nord-ovest del Paese.

Nel frattempo continuano i raid russi nei cieli della Siria: i jet hanno compiuto 8 raid notturni contro “i terroristi” in Siria distruggendo 4 obiettivi. Lo riporta il ministero della Difesa di Mosca, secondo cui sono stati distrutti un quartier generale e un deposito di munizioni proprio vicino Idlib, un punto di comando vicino Hama e una fabbrica di esplosivi a nord di Homs. In totale, nelle ultime 24 ore la Russia ha distrutto o danneggiato 12 obiettivi in Siria. E Putin incassa, come riporta il sito di news Rt, l’ok formale del parlamento russo per l’utilizzo delle forze militari della nazione per combattere il terrorismo. Consenso necessario qualora la Russia decidesse di inviare truppe di terra in Siria.

Secondo alcune fonti -in particolare la televisione satellitare araba, con sede a Damasco, Al-Mayadeen- gli aerei russi hanno colpito zone, come la cittadina di Jisr al-Shughour, in mano al cosiddetto “Esercito della conquista”, appoggiato da Turchia, Arabia Saudita e Iraq. Le autorità dell’Arabia Saudita hanno contestato ai russi gli obiettivi dei raid, affermando anche che questi hanno provocato delle vittime fra la popolazione civile. Secondo quanto riportato da New York Times e Washington Post, almeno una delle postazioni dei ribelli siriani bombardate dai russi conteneva un gruppo di uomini addestrato dalla Cia, notizia confermata anche in un’intervista alla Cnn dal senatore Usa John McCain.

Putin ha però risposto che le affermazioni che siano stati uccisi dei civili durante le incursioni aeree sono «attacchi mediatici», consigliando di verificare il timing di queste notizie: «Le prime sono apparse quando ancora gli aerei russi erano in volo». Il presidente russo ha anche detto che le azioni in Siria vengono coordinate con l’intelligence Usa e il Pentagono: «Ci sono piani per creare un meccanismo d'azione d'eccezione».

L’Iran appoggia gli attacchi russi
Teheran ha ufficialmente espresso il proprio sostegno all'intervento militare russo in Siria contro i jihadisti. «A fronte della richiesta ufficiale del governo siriano alla Federazione russa, l'Iran riconosce nell'operazione militare della Russia contro i gruppi terroristici attivi in Siria un passo della lotta al terrorismo e una tappa verso la risoluzione dell'attuale crisi nella regione», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Marziyeh Afkham, citato dall'agenzia Irna.

L’incontro Kerry-Lavrov
Dopo i contrasti nella giornata di ieri, primo giorno di avvio dei raid aerei russi sui cieli della Siria, nella serata di ieri si sono incontrati a New York il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov e il segretario di Stato americano, John Kerry, per cercare di arrivare a un punto d’incontro sulla situazione siriana e sugli scopi dei raid aerei. Al termine dell’incontro, Lavrov ha detto: «Faremo di tutto per evitare incidenti non voluti e siamo d'accordo sulla necessità di avviare un processo politico che porti a una Siria democratica e unita». Nella mattinata di giovedì, arriva la precisazione di Dmitry Peskov, portavoce di Putin: i raid russi sui cieli siriani stanno colpendo «una lista ben conosciuta di organizzazioni terroristiche, e gli obiettivi sono scelti insieme alle forze armate siriane».

Realizzare appena possibile colloqui tra i comandi militari
Durante il colloquio Stati Uniti e Russia si sono accordati per realizzare il prima possibile una serie di colloqui tra comandi militari riguardo ai bombardamenti che i due Paesi stanno effettuando in Siria. L'accordo, ha spiegato Lavrov, ha l'obiettivo di «evitare incidenti insensati». Secondo Kerry, che ha ribadito le «preoccupazioni» degli Usa riguardo agli obiettivi dell'intervento russo in Siria, i contatti potrebbero cominciare anche oggi. Kerry ha sottolineato come sia «imperativo trovare una soluzione per evitare una escalation al di fuori del controllo di tutti». «Concordiamo sul fatto che abbiamo molto lavoro da fare», ha detto ancora Kerry.

Kerry e Carter: dubbi sulla «tipologia di target» degli attacchi russi
Il capo della diplomazia americana tuttavia ha espresso preoccupazione per i bombardamenti di ieri della Russia in Siria. Preoccupazione descritta a Lavrov e riguardante la «tipologia di target» che il Cremlino ha colpito. L'opposizione al regime di Assad (storicamente appoggiato da Putin) così come alcuni funzionari occidentali dicono che gli attacchi russi hanno colpito civili o gruppi dell'opposizione e non lo Stato islamico o altri terroristi come invece sostenuto da Mosca, i cui media di Stato (così come quelli siriani) dicono che le aree prese di mira sono state quelle sotto il controllo dell'Isis. Si tratta di dubbi alimentati anche da Ashton Carter. Parlando ieri dal Pentagono, il segretario americano alla Difesa aveva detto: «Sembra che [gli attacchi] siano stati in aree dove probabilmente non c'erano forze Isis e questo è esattamente uno dei problemi dell'intero approccio» russo. Anche l’Arabia Saudita, nella mattinata di oggi, si detta «profondamente preoccupata» dei raid russi sulla Siria, chiedendo che vengano interrotti: un diplomatico saudita ha infatti affermato che nell’area colpita dai russi non sono presenti forze dell’Isis, e che i raid hanno causato vittime civili.

Lavrov respinge le critiche. «Non ci risultano feriti civili»
Lavrov ha tuttavia risposto respingendo i dubbi dell’Occidente secondo cui la Russia nei suoi primi bombardamenti in territorio siriano non avrebbe colpito obiettivi dell'Isis e definendoli «infondati». «I dubbi secondo cui gli obiettivi dei raid non erano le postazioni dell'Isis sono del tutto infondati», ha infatti dichiarato il capo della diplomazia russa, in un comunicato diffuso dopo l'incontro con il suo omologo americano, John Kerry, in cui aggiunge tra l'altro di non avere «alcuna informazione» riguardante eventuali vittime, o feriti, civili: «Si è cominciato a dire - ha dichiarato Lavrov - che sono stati feriti alcuni civili in queste incursioni. Noi non abbiamo dati di questo tipo. Prestiamo molta attenzione al fatto che questi raid siano estremamente precisi - ha aggiunto il ministro russo Lavrov - che i bersagli siano esclusivamente postazioni, equipaggiamenti e armi dei gruppi terroristici». Il capo della diplomazia russa aggiunge di aver detto «in tutta franchezza» al collega americano che la Russia sarebbe intervenuta, su richiesta della presidenza siriana, per combattere «esclusivamente l'Isis e gli altri gruppi terroristici».

Mosca invia in zona navi cisterna per rifornire gli aerei
Intanto, come riferisce una fonte militare all'agenzia Interfax, Mosca sta rafforzando la logistica del dispositivo militare in Siria, con dettagli che sembrano indicare un intervento non di breve durata. Navi cisterna di alto mare delle Flotte russe del Nord, del Mar Nero e del Baltico contribuiranno al rifornimento delle forze aeree impegnate da ieri in Siria, dove sono impegnati, secondo fonti ufficiali del ministero della Difesa moscovita, oltre 50 aerei ed elicotteri. Le navi cisterna raggiungeranno il porto siriano di Latakia scortate da navi del gruppo navale russo che si trova nel Mediterraneo. Concretamente, ha precisato la fonte, le navi cisterna Ivan Bubnov, Sergei Osipov e Genrikh Gasanov, si trasferiranno dal porto di Novorossiysk a Latakia.

Soldati iraniani pronti per offensiva di terra
In questi giorni, centinaia di soldati iraniani sono arrivati in Siria da 10 giorni per partecipare a un'offensiva terrestre contro i ribelli nel nord del Paese, a cui si uniranno anche miliziani sciiti Hezbollah dal Libano. Lo hanno riferito fonti libanesi. L'offensiva terrestre si avvarrà della copertura aerea dei caccia russi che hanno già avviato i bombardamenti nel nord. «I raid aerei in futuro saranno accompagnati da un'avanzata terrestre dell'esercito siriano e dei suoi alleati per riconquistare territori occupati dai ribelli», ha riferito la fonte.

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