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Raid Usa contro l’Isis. Il Pentagono: riteniamo che Jihadi…

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terrorismo / SIRIA

Raid Usa contro l’Isis. Il Pentagono: riteniamo che Jihadi John sia morto

Gli Stati Uniti hanno lanciato un raid a Raqqa, in Siria, con l'obiettivo di colpire Jihadi John. La sorte del boia britannico dell'Isis non è ancora certa, ma molti indizi fanno propendere per la morte. «Abbiamo la ragionevole certezza che Jihadi John sia stato ucciso», ha detto il portavoce del Pentagono, Steve Warren, spiegando però che «ci vorrà tempo per confermarlo».

Testimoni oculari a Raqqa hanno riferito a Sky di aver visto portare il jihadista in ospedale; e sebbene la linea ufficiale dell'Isis sia che Mohammed Emwazi è sopravvissuto, la gente del posto ha riferito a SkyNews che l'ospedale locale è stato chiuso al pubblico, come accade quando un militante di alto livello è stato ucciso.

Inoltre, anche se la conferma definitiva della morte di Jihadi John in un raid ancora non c'è, il direttore dell'Osservatore siriano per i diritti umani, Rami Abdulrahman, ha affermato che «tutte le fonti indicano che c'è il corpo di un importante jihadista britannico che giace all'ospedale di Raqqa». «Tutti dicono che si tratti di Jihadi John - ha detto ancora Abdulrahman - ma non possono confermarlo personalmente». Secondo quanto riportato dall'Ong basata a Londra, «un’auto con a bordo quattro leader stranieri dello Stato islamico, tra cui un britannico, è stata colpita da un raid aereo Usa poco dopo l'edificio del governatorato a Raqqa», la “capitale” dell'Isis in Siria.

In un collegamento televisivo la corrispondente dell’emittente Cnn dal Pentagono, Barbara Starr, ha detto che fonti dell’amministrazione Usa «credono di aver colpito e ucciso Jihadi John, ma al momento non è confermato ufficialmente perché non ci sono né truppe né personale di intelligence sul terreno dove è stato effettuato il raid».

La stessa Gran Bretagna non è ancora certa che “Jihadi John” sia stato ucciso. Il primo ministro David Cameron ha ammesso, in un comunicato diffuso da Downing Sreet, che il raid era diretto contro il cittadino britannico Mohammed Emwazi, ma ha poi aggiunto: «Non possiamo ancora essere certi che il raid abbia avuto successo».

Mohamed Emwazi, questo il vero nome di Jahdi John, è di nazionalità britannica: è apparso più volte nei video diffusi dallo Stato Islamico ed è ricercato da tempo. Alui sono stati attribuiti gli omicidi di James Foley, Steven Sotloff, Abdul Rahman Kassig, David Haines, Alan Henning e Kenji Goto, finiti come ostaggi nelle mani dell’Isis e assassinati con l’intento di ricattare i paesi occidentali e i loro alleati. Jihadi John faceva parte di un gruppo di militanti arrivati dalla Gran Bretagna e soprannominati i «Beatles».

Intanto, il presidente del Kurdistan iracheno, Massud Barzani, ha annunciato la «liberazione» della città di Sinjar, nel corso di una massiccia operazione contro lo Stato Islamico. «Sono qui per annunciare la liberazione di Sinjar», ha detto Barzani durante una conferenza stampa nei pressi della città. Parlando in Tunisia praticamente in contemporanea, il segretario di stato americano John Kerry si è detto«assolutamente fiducioso» che la città venga completamente liberata nell'operazione dei peshmerga curdi sostenuti dai raid aerei statunitensi. «Abbiamo contenuto l'Isis, non stanno guadagnando terreno in Iraq», ha detto il presidente Usa, Barack Obama, in un'intervista alla Abc. «Quello che non siamo riusciti a fare è decapitare il loro vertice, anche se abbiamo fatto progressi nel bloccare il reclutamento di combattenti stranieri», ha aggiunto il presidente.

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