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Hollande e Putin: uniti contro l’Isis. Germania invia…

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LOTTA AL terrorismo

Hollande e Putin: uniti contro l’Isis. Germania invia Tornado in Siria. Gran Bretagna pronta a raid aerei

La Gran Bretagna vuole bombardare le postazioni Isis in Siria, la Germania manderà i suoi Tornado e una nave da guerra in supporto ai raid francesi, mentre Putin e Hollande fanno prova di unità. La coalizione internazionale si mobilita contro il pericolo fondamentalista dopo i tragici attentati di Parigi.

Oggi François Hollande, reduce dal vertice a Washington con Barack Obama, è in visita a Mosca per un incontro con Vladimir Putin. Francia e Russia sono i due Paesi più impegnati sul fronte siriano-iracheno ma tra loro non c’è una vera e propria collaborazione militare. L’incontro di questa sera al Cremlino serve proprio a questo: coordinare le strategie belliche in funzione anti-Isis.Nella conferenza stampa congiunta Putin ha detto che i recenti attacchi terroristici hanno convinto i due Paesi a unirsi contro «un nemico comune» e che Mosca è pronta a cooperare con Parigi anche sul piano operativo, tanto che i due leader hanno deciso di condividere le informazioni militari tra i due Paesi sulle operazioni in Siria. Hollande dal canto suo ha chiesto «una grande coalizione» contro Daesh (l’Isis): «È il nostro nemico - ha detto il presidente francese - ha un territorio, un esercito, risorse economiche, quindi dobbiamo creare una grande coalizione per colpire questi terroristi». Quanto al futuro della Siria, il presidente francese ha detto che «Assad non può avere alcun ruolo, ma vogliamo che la Russia giochi un ruolo importantissimo» nel processo di transizione. Sulla sorte del presidente siriano Putin è stato più prudente: «Il suo destino deve essere deciso dal popolo siriano», ha detto.

Cameron vuole bombardare la Siria
Da Londra, il premier David Cameron ha proposto al Parlamento di estendere i raid aerei britannici - che da oltre un anno stanno colpendo le postazioni Isis in Iraq - anche alla Siria. Nel suo intervento, Cameron ha argomentato così la sua proposta: «Sarebbe sbagliato per la Gran Bretagna subappaltare la propria sicurezza ad altri Paesi. Dobbiamo colpire questi terroristi ora». Per il premier britannico si tratta di una questione di«interesse nazionale», oltre che di schierarsi «con la Francia» dopo i fatti di Parigi. Cameron nega peraltro che i raid possano fare della Gran Bretagna «un bersaglio più grande» dei terroristi. Il voto alla Camera dei Comuni potrebbe tenersi la settimana prossima: il leader dei Laburisti Jeremy Corbyn è personalmente contrario ai raid in Siria ma alcuni esponenti del suo partito sono invece favorevoli. «Non ci sarà un voto in questa Camera fino a quando non emergerà una maggioranza chiara a favore dell'azione», ha ribadito il primo ministro, aggiungendo di non voler concedere «un colpo pubblicitario all'Isis» con un eventuale voto contrario. A pesare è ancora il precedente del 2013, quando il governo conservatore subì una cocente bocciatura in politica estera proprio sulla Siria.

La Germania invia i Tornado da ricognizione
Intanto qualcosa si muove anche in Germania. Fonti parlamentari hanno confermato che il governo tedesco manderà Tornado di ricognizione in Siria che affiancheranno i jet francesi impegnai nei bombardamenti. «La Germania darà un contributo più attivo di quanto ha fatto finora» ha affermato Henning Ote, esperto di difesa della Cdu, il partito di Angela Merkel. «Non solo potenzieremo la nostra missione di addestramento nel nord dell’Iraq, daremo un contributo alla lotta contro l’Isis con i nostri Tornado da ricognizione». La Germania ha anche deciso l’invio di una nave da guerra e sta valutando di mandare aerei per il rifornimento di carburanti. «Senza un confronto militare con l'Isis non usciremo dalla situazione in Siria», ha detto il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier a Berlino annunciando in una nota con la ministra della Difesa Ursula von der Leyen la decisione di dare sostegno alla Francia.

L’impegno tedesco in Mali
La svolta tedesca è confermata dal maggior impegno di Berlino su un altro fronte caldo, quello del Mali. Con un gesto importante, Angela Merkel ha fatto sapere ieri che il suo Paese è pronto a ricevere il testimone da Parigi nei punti caldi del pianeta dove sono in corso operazioni di peacekeeping. Il primo avvicendamento avverrà appunto in Mali: il ministro della Difesa Ursula von der Leyen chiederà al Parlamento l’autorizzazione a rafforzare con altri 650 uomini la presenza tedesca in Mali, il Paese africano dove venerdì per rappresaglia contro la presenza internazionale, francese in primo luogo, i terroristi islamici hanno attaccato l’albergo Radisson nella capitale Bamako uccidendo almeno venti persone.



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