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dopo gli scandali nel governo

Brasile, la Camera accoglie la richiesta di impeachment per la presidente Rousseff

Afp
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Rischia grosso il presidente del Brasile, Dilma Rousseff. Il presidente della Camera dei deputati, Eduardo Cunha, in serata ha autorizzato - non senza suscitare sorpresa - l'apertura di un procedimento di impeachment nei confronti di Dilma Rousseff, rieletta per altri quattro anni a ottobre dell'anno scorso. La «messa in stato di accusa», tuttavia, non significa destituzione immediata: a partire da questo momento, infatti, il processo di impeachment si snoderà attraverso fasi lunghe e complesse, che prevedono la creazione di una commissione speciale, passando per il plenario della Camera, il Supremo tribunale federale e, infine, il Senato, dove la capo di Stato potrà essere eventualmente assolta o condannata.

Delle varie richieste contro Rousseff analizzate, Cunha ha deciso di accogliere quella presentata lo scorso 21 ottobre da deputati dell'opposizione al governo brasiliano. Il documento è stato elaborato dai giuristi Helio Bicudo (fondatore del Partito dei lavoratori di Lula e della stessa Dilma) e Miguel Reale Jr. (ex ministro della Giustizia nel governo di Fernando Henrique Cardoso). Nella mozione accolta da Cunha viene citata la bocciatura da parte della Corte dei conti federali (Tcu) del bilancio dello Stato del 2014 e si sostiene che il governo Rousseff continuerebbe a violare la Legge di responsabilità fiscale.

I risvolti politici di questa decisione sono evidenti: anche il mandato del presidente della Camera è a rischio, dopo la scoperta di conti segreti a suo nome in Svizzera, e proprio oggi il gruppo del partito di Dilma alla Camera ha annunciato che voterà a favore dell'apertura di un processo contro lo stesso Cunha nel Consiglio di etica.

«Non provo alcuna felicità nel compiere questo atto. E non lo faccio per motivi politici. Mi spiace profondamente per quello che sta accadendo, spero che il nostro Paese possa passare per questo processo, superare questo processo», ha commentato il presidente della Camera brasiliana, Eduardo Cunha. Secondo Cunha, «mai nella storia di un mandato presidenziale vi sono state tante richieste di impeachment».

Il presidente della Camera ha aggiunto di «non aver parlato con nessuno della presidenza» ed ha negato che la sua decisione sia una ritorsione politica nei confronti della presidente di sinistra, con la quale ha avuto pesanti scontri. Sul suo profilo Twitter, Cunha ha poi rivelato di aver accolto la richiesta ascoltando «la voce della strada».

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