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Libia, l’Onu approva l’accordo. Governo unitario entro 30…

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CONSIGLIO DI SICUREZZA

Libia, l’Onu approva l’accordo. Governo unitario entro 30 giorni

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato oggi all'unanimità la risoluzione sul futuro politico della Libia. Il testo dà legittimità all'Accordo Politico firmato il 17 dicembre in Marocco e dà 30 giorni per la formazione di un governo di unità nazionale con Tripoli capitale. L'accordo di Skhirat prevede l'istituzione di un consiglio presidenziale col compito di nominare i nuovi vertici della banca centrale e dell'ente petrolifero nazionale. Per superare la rivalità fra i due Parlamenti l'intesa propone di suddividere il potere legislativo fra le due città: a Tobruk una Camera dei rappresentanti per una durata di circa un anno, che dovrebbe essere integrata con alcuni deputati del Parlamento di Tripoli, la capitale ospiterà invece un Consiglio di Stato e una seconda camera consultiva.

«È un importante passo verso la stabilizzazione del paese - ha commentato il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni - È una decisione alla quale l'Italia ha contribuito in modo determinante con il lavoro di questi mesi culminato nel vertice di Roma del 13 dicembre».

Quattro anni dopo la caduta di Gheddafi, la Libia è un Paese spaccato, con un governo riconosciuto a livello internazionale a Tobruk e un altro autoproclamato a Tripoli. L’intesa è osteggiata dalle ali dure di entrambi gli schieramenti. La Tripolitania è in mano agli islamici che si ispirano ai Fratelli musulmani mentre in Cirenaica si trova il governo riconosciuto dalla comunità internazionale.

Il quadro della situazione in Libia è stato fatto ieri al Copasir dal sottosegretario con delega all'Intelligence, Marco Minniti. Gli occhi sono puntati su come evolveranno i negoziati nei prossimi giorni tra le parti in conflitto, sotto la spinta dell'inviato speciale Onu Martin Kobler. Non regna l'ottimismo sulla possibilità di raggiungere un'effettiva intesa tra i Parlamenti rivali di Tripoli e Tobruk, che infatti hanno espresso perplessità sull’accordo di Skhirat. Un ruolo importante lo riveste il generale Khalifa Belqasim Haftar, capo delle forze armate di Tobruk, diffidente sull'accordo. In questo quadro frastagliato è fondamentale l'azione unitaria della comunità internazionale, come avvenuto oggi a New York. Per Minniti la minaccia della penetrazione dell'Isis in Libia non va minimizzata, ma neanche drammatizzata. È nota la strategia mediatica del Califfato di enfatizzare e distorcere con filmati e messaggi di propaganda le presunte conquiste: dalle città ai pozzi di petrolio alle armi chimiche. Non si hanno riscontri delle “invasioni” dei militanti dello Stato Islamico. L'intelligence italiana ha «antenne» storiche in Libia che continuano a monitorare quanto accade. Contatti sono sempre in corso per ottenere la liberazione dei quattro tecnici sequestrati lo scorso luglio.

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