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Turchia, autobomba ad Ankara contro militari: 28 morti, anche…

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vertice del governo turco con erdogan

Turchia, autobomba ad Ankara contro militari: 28 morti, anche civili e 61 feriti

Sono almeno 28 le vittime dell'esplosione di un'autobomba avvenuta stasera nel centro di Ankara, al passaggio di un convoglio militare. Lo ha detto il vicepremier e portavoce del governo turco, Numan Kurtulmus, spiegando che tra i morti «probabilmente ci sono anche civili» e confermando il bilancio di 61 feriti.

La deflagrazione è avvenuta alle 18,31 ora locale (le 17,31 in Italia) vicino al comando delle forze armate, a circa 500 metri dal parlamento turco, nel quartiere centrale di Kizilay, a soli 500 metri dal parlamento turco. Subito dopo l’attentato, i media locali hanno parlato di 5 morti e 10 feriti, ma il bilancio e andato aggravandosi di momento in momento. Secondo il quotidiano Sabah la deflagrazione è stata udita in vari punti della città.

Il prefetto di Ankara, Mehmet Kiliclar, ha dichiarato che un'automobile carica di esplosivo è saltata in aria mentre tre pullman davanti al comando dell'Areonautica militare erano pronti per la partenza, proprio di fronte agli edifici dove abitano gli alti gradi dei militari in pensione. I soldati colpiti viaggiavano su autobus non blindati, per cui i militari all'interno sono stati investiti in pieno dalla potenza dell'esplosione. Kiliclar ha anche detto che le vittime sono tutte ufficiali dell'esercito.

Le immagini scattate subito dopo l’attentato mostrano un grosso incendio e colonne di fumo nero che si alzano dal luogo dell’esplosione, mentre le ambulanze soccorrono i feriti e i pompieri cercano di spegnere le fiamme. Immagini, sulle quali l'autorità radiotelevisiva turca (Rtuk) avrebbe però imposto un divieto di trasmissione, secondo quanto riportano media locali. Misure analoghe di censura sono prese spesso dalle autorità turche in occasione di attacchi terroristici.

Intanto è corso un vertice sulla sicurezza - convocato d’urgenza - nella residenza di Ankara del presidente Recep Tayyip Erdogan con il premier Ahmet Davutoglu e i vertici militari.

Non c’è ancora una rivendicazione, ma i media locali parlano di due piste: una, quella islamista, porterebbe all'Isis e a cellule eventualmente attive in territorio turco, mentre l’altra, più accreditata dal governo, porta ai ribelli separatisti curdi del Pkk, in considerazione del fatto che obiettivo e modalità dell'esplosione ricalcano precedenti attacchi da parte dei miliziani curdi nel sud-est del Paese. «Stiamo indagando», ha affermato il premier turco Ahmet Davutoglu che ha annullato il suo viaggio a Bruxelles, previsto per domani.

La Turchia è già stata colpita da attentati clamorosi. All’inizio di gennaio un kamikaze del sedicente stato islamico ha fatto strage di turisti tedeschi, mentre il 10 ottobre scorso oltre 100 persone sono morte della strage di Ankara, la più grave nella storia della Turchia moderna. L’attentato è avvenuto vicino alla stazione centrale poco prima dell'inizio della manifestazione organizzata da sindacati a cui partecipavano diversi partiti d'opposizione, primo tra tutti il curdo Hdp.

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