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Omicidio Regeni, governo Egitto: possibile vendetta personale. Ma…

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Omicidio Regeni, governo Egitto: possibile vendetta personale. Ma Gentiloni replica: piste improbabili

«L'Italia chiede semplicemente ad un paese alleato la verità e la punizione dei colpevoli» per la fine atroce di Giulio Regeni, torturato e barbaramente ucciso. Non ci accontenteremo di una verità di comodo né di piste improbabili, come quelle evocate oggi dal Cairo». Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un question time alla Camera.

Giulio Regeni era sparito dal Cairo la sera del 25 gennaio, quinto anniversario della rivoluzione di piazza Tahrir del 2011, ed è stato ritrovato cadavere alla periferia della città il 3 febbraio.

Gentiloni: agenti Italia abbiano accesso a dati
Gentiloni ha quindi insistito sul fatto che «la cooperazione con il team investigativo italiano può e deve essere più efficace»: i nostri investigatori «non possono solo essere informati, ma devono avere accesso a documenti sonori e filmati, ai reperti medici, agli atti del processo». Ecco perché «proprio oggi il governo trasmetterà delle richieste specifiche e dettagliate attraverso gli opportuni canali diplomatici. Il passare tempo non ci farà desistere», ha commentato ancora il titolare della Farnesina.

Il Cairo: vendetta possibile origine delitto
La nuova ipotesi avanzata oggi dalle autorità egiziane (dopo quelle dell’incidente stradale e dell’omicidio ad opera dei Fratelli Musulmani) alla quale ha fatto riferimento Gentiloni parla di omicidio premeditato per una vendetta causata da motivi personali. L’ipotesi è contenuta in un comunicato del ministero dell'Interno egiziano nel quale si legge anche che le forze di sicurezza egiziane «lavorano intensamente per scoprire le ragioni dell'omicidio e sono impegnate ad aggiornare la pubblica opinione egiziana e quella italiana sugli ultimi sviluppi alla luce degli stretti rapporti bilaterali».

«Per ora né colpevole né movente»
«Nonostante gli investigatori non abbiano ancora individuato i responsabili - si dice ancora nel comunicato - o le ragioni all'origine del crimine, le informazioni raccolte danno per possibile ogni motivo, incluso l'omicidio premeditato e la vendetta». Nel comunicato si rileva poi che «le forze della sicurezza egiziana e la squadra della sicurezza italiana, in Egitto dal 5 febbraio, cooperano e tengono molte riunioni congiunte per scambiarsi informazioni e risolvere il caso».

Ambasciatore Egitto: delitto per minare relazioni bilaterali
E l'ambasciatore egiziano in Italia, Amr Helmy, citato dall'agenzia ufficiale Mena, ha rilanciato parlando di omicidio che potrebbe essere un atto criminale o terroristico compiuto da chi «vuole minare le relazioni tra Italia ed Egitto».

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