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Fonti egiziane al Nyt: Regeni «fu preso dalla polizia e scambiato per…

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la rivelazione al new york times

Fonti egiziane al Nyt: Regeni «fu preso dalla polizia e scambiato per una spia»

Tre funzionari della sicurezza egiziana coinvolti nelle indagini affermano che Regeni «è stato preso» da alcuni agenti il 25 gennaio, giorno dell’anniversario della rivolta di Piazza Tahrir del 2011. Lo scrive il New York Times. Il ragazzo «ha reagito bruscamente, si è comportato come un duro», sostengono le fonti. Tutti e tre, intervistati separatamente - scrive il Nyt - dicono che Regeni aveva sollevato sospetti a causa di contatti trovati sul suo telefono di persone vicine ai Fratelli Musulmani e al movimento 6 Aprile, considerati nemici dello Stato. Chi ha fermato Regeni «ha pensato fosse una spia» aggiungono le fonti.

Emergono intanto nuovi particolari sulle torture inferte al giovane ricercatore italiano. Una fonte medico-legale ha rivelato all’agenzia Reuters - che precisa tuttavia di non essere in possesso del documento dei periti - che l’autopsia ha riscontrato sette costole rotte, segni di scosse elettriche sui genitali, lesioni traumatiche e tagli inferti con lame affilate su tutto il corpo, lividi e abrasioni e anche un'emorragia cerebrale. L’esito dell’autopsia è stato secretato dalla Procura generale del Cairo.

«Diversi testimoni - prosegue il New York Times - dicono che intorno alle 7 di sera due agenti in borghese davano la caccia ad alcuni giovani nelle strade». Un ulteriore testimone, che ha chiesto l'anonimato, racconta che i due agenti «hanno fermato l'italiano». «Uno gli ha perquisito lo zaino, mentre l'altro gli ha controllato il passaporto. Quindi lo hanno portato via». Secondo questa ulteriore testimonianza, «uno dei due agenti era già stato visto nel quartiere in diverse precedenti occasioni, e aveva fatto domande ad alcune persone su Regeni». Tornando alla testimonianza dei tre funzionari della sicurezza invece, il New York Times ricorda che Regeni stava conducendo ricerche sui sindacati indipendenti in Egitto. Ma, dice uno dei tre funzionari al Nyt, gli agenti «pensavano fosse una spia: dopo tutto - si chiede - chi viene in Egitto a studiare i sindacati?».

La sera del 25 gennaio,quinto anniversario della rivolta contro Hosni Mubarak, la polizia egiziana era massicciamente nelle strade del Cairo per assicurarsi che non ci fossero manifestazioni celebrative: gli uomini delle forze di sicurezza fermavano e perquisivano i ragazzi.
Un testimone ha raccontato di aver visto due uomini in abiti borghesi fermare il ragazzo italiano nel quartiere di Dokki, intorno alle 19, proprio l'ora in cui risalgono gli ultimi contati del giovane con l'esterno: camminava in strada, a pochi isolati dal suo appartamento. Uno dei due agenti in borghese gli perquisì la borsa, mentre l' altro gli controllava il passaporto. Poi i due si portarono via Regeni. Il testimone ha aggiunto che uno dei due era già stato visto nella zona e aveva chiesto informazioni sul ricercatore italiano.

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