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Regeni, Gentiloni: «Intransigenti sulla vicenda, è in…

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sentiti 30 testimoni

Regeni, Gentiloni: «Intransigenti sulla vicenda, è in gioco la dignità dell’Italia»

Sul caso Regeni «il governo italiano non deve in alcun modo desistere dall'atteggiamento severo ed esigente perché attorno a questa vicenda, che ha coinvolto un nostro connazionale al Cairo, si gioca la dignità del nostro Paese», ha affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni alla stampa estera alla presentazione della seconda pagella sulla politica estera italiana realizzata da Ispi.

Sentiti 30 testimoni
Intanto nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del giovane ricercatore sono stati sentiti 30 testimoni. Secondo i suoi amici e conoscenti più stretti sentiti il ragazzo non aveva il sospetto che qualcosa di terribile stesse per accadere. Era stata una giornata normale per lui, fino alle 19.40 , quando per l'ultima volta prima di sparire parla al telefono con il professor Gennaro Gervasio e chatta su Facebook con la sua fidanzata. Poi Giulio Regeni esce di casa e sparisce nel nulla, fino al ritrovamento del cadavere martoriato. «Quando sono uscito, attorno alle 17.30, era nella stanza d'ingresso e leggeva. Ci siamo salutati normalmente», ha ribadito anche ieri il suo coinquilino, l'avvocato Mohammed El Sayed. E Amr Assad, l'amico al quale Giulio aveva inviato un sms per sapere cosa c'era in programma quella stessa sera per il compleanno di Hassanein Keshk (il sociologo dove il ricercatore sarebbe dovuto andare a cena ma dove non è mai arrivato), ha detto che era «tranquillo».

Nessuno ha visionato i filmati delle telecamere che sono stati cancellati
A due settimane dal ritrovamento del cadavere gli uomini del Ros e dello Sco attendono ancora l'esito ufficiale dell'autopsia egiziana, che è stato secretato, i verbali degli interrogatori, i tabulati del cellulare di Regeni e l'analisi delle celle agganciate dal telefonino. Non solo il suo: gli investigatori hanno infatti chiesto di poter vedere i tabulati di tutti i telefoni che tra le 19.30 e le 20.25 circa agganciano la cella nei pressi dell'abitazione del ricercatore, con la speranza di individuare quello o quelli in possesso di coloro che hanno portato via per sempre Giulio. Atti, ha fatto sapere l'Egitto, che dovrebbero arrivare entro pochi giorni. Sempre che la collaborazione tanto sbandierata smetta di essere una promessa e diventi finalmente realtà. Nessuno ha visionato i filmati delle telecamere dei negozi lungo la strada, che certamente avrebbero dato delle indicazioni: ma nessuno delle autorità di polizia egiziana è andato a chiederli e le registrazioni sono state cancellate alla fine del mese di gennaio.

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