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Iran, vincono moderati e riformisti. Rohani: «Nuova…

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i risultati del voto

Iran, vincono moderati e riformisti. Rohani: «Nuova atmosfera». Ma i conservatori avanzano nelle aree rurali

In Iran il blocco dei fondamentalisti sta vincendo nelle campagne e nelle aree rurali, i riformisti invece avanzano nelle città. È quanto riferisce la televisione Press Tv, mentre è ancora in corso il conteggio dei voti. In base ai meccanismi elettorali iraniani ciò potrebbe portare la lista dei conservatori in vantaggio nel nuovo Majlis (il Parlamento). Infatti le otto principali città dell'Iran, dove vive la metà della popolazione del Paese, hanno solo 57 seggi sui 290 del Parlamento

I candidati riformisti e moderati alleati del presidente Hassan Rohani dopo i primi risultati vedevano rafforzate le proprie posizioni contro i conservatori, dopo il voto di venerdì, di vitale importanza per il proseguimento della politica di apertura dell'ayatollah moderato, protagonista del ritorno alla ribalta internazionale del nuovo Iran.

I risultati definitivi ancora non ci sono, ma intanto la lista Speranza, che riunisce riformatori e sostenitori moderati del presidente, si è assicurata una vittoria schiacchiante a Teheran. E in totale, nel Parlamento hanno ottenuto 54 seggi dei 137 dei quali sono stati resi noti i risultati (30 sono i seggi nella capitale, tutti aggiudicati alla lista della Speranza); a questi si aggiungono gli 11 candidati indipendenti a loro vicini, per un totale di almeno 65 deputati. La maggior parte dei conservatori che si erano opposti allo storico accordo sul nucleare sono stati estromessi dal Parlamento.

Ugualmente soddisfacente per Rohani il risultato per l'Assemblea degli Esteri: è stato eletto lui stesso ma anche il suo alleato, Akbar Hashemi Rafsanjani, ex presidente della Repubblica islamica. Questa Camera è composta da 88 religiosi, che hanno un compito cruciale, quello di nominare la massima autorità politica e religiosa dell'Iran, la Guida suprema.

Due importanti ayatollah conservatori, noti per la loro ostilità nei confronti dei riformisti, l'ayatollah Mohammad Yazdi, attuale capo dell'assemblea degli Esperti, e Mohammad Taghi Mesbah Yazdi, che era stato l'ispiratore della politica dell'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad, non sarebbero stati eletti, secondo dati parziali ma che riguardano quasi tutte le schede scrutinate. È stato invece eletto l'ayatollah Ahmad Jannati, conservatore e capo del potente Consiglio dei guardiani della Costituzione.

A Teheran, la lista della Speranza, vicina a Rohani, guidata dal riformista Mohammad Reza Aref, ex vicepresidente, ha fatto man bassa, conquistando tutti i 30 seggi a disposizione. Non entrerà in Parlamento neanche il capolista dei conservatori Gholam-Ali Hadad-Adel, consuocero della Guida suprema, Ali Khamenei e a lui molto fedele.

La svolta pro-Rohani è tanto più degna di nota perché la maggior parte delle figure di spicco del fronte riformista erano state escluse dalla corsa dal Consiglio dei guardiani, che ha il diritto di veto sulle candidature. I riformisti avevano incluso nella loro lista tre conservatori moderati, tra cui Motahari, che sono stati tutti eletti. Nel resto del Paese, i riformisti/moderati - uniti nella lista Speranza- e i conservatori si dividono i voti con gli indipendenti. Sulle 109 circoscrizioni di provincia di cui sono noti i dati, i conservatori si affermano in 33, i riformisti e moderati in 24 e gli indipendenti in 28. Tra questi ultimi, 13 sono vicini ai conservatori e 11 ai riformisti, mentre non è nota la tendenza politica degli altri. Un secondo turno si terrà in aprile o maggio nei 23 collegi elettorali in cui non c'e' stato un chiaro vincitore.

La prima dichiarazione di Rohani
«La gente ha dimostrato il proprio potere, ancora una volta, e ha dato più credibilità e forza al governo eletto»: queste le prime parole del presidente Rohani, il quale ha tenuto a sottolineare che avrebbe lavorato con chiunque fosse uscito vincitore dalle elezioni.

Il primo tweet
“Avete creato una nuova atmosfera con il vostro voto”. È quanto twitta il presidente della Repubblica islamica, Hassan Rohani, rivolgendosi, nel suo profilo in inglese, agli elettori iraniani che hanno votato per il nuovo Parlamento, o Majlis, e per la nuova Assemblea degli esperti, l'organismo che dovrà eleggere la nuova guida suprema nell'era del dopo-Khamenei. “Mi alzo in piedi – twitta ancora Rohani – davanti a voi, davanti alla grande nazione iraniana, davanti all'onore della sua storia”.

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