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Romney attacca Trump: falso e cialtrone, non può fare il presidente

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scontro tra repubblicani usa

Romney attacca Trump: falso e cialtrone, non può fare il presidente

Epa
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NEW YORK - dal nostro corrispondente Mario Platero

Il Donald continua a dominare i media, le dirette televisive, a occupare le prime pagine dei giornali, ad aggiungere ogni giorno elementi di elettricità e tensione in questa campagna elettorale che, senza di lui, sarebbe stata sonnolenta e super tradizionale. Soltanto oggi abbiamo avuto un attacco frontale di Mitt Romney contro Trump e siamo in attesa di un dibattito che sarà dominato, ma lo è già nelle anticipazioni, dal primo scontro diretto fra Trump e Megan Kelly, la giornalista della Fox News, dallo scorsa estate.

Quello scontro, che registrò il massimo degli ascolti di tutti i tempi per un dibattito alle primarie, 24 milioni, fu il primo ben al di fuori della correttezza politica, con Trump che attribuiva la durezza della signora Kelly al suo periodo mestruale. In Iowa, Trump rifiutò poi di partecipare a un secondo dibattito se ci fosse stata la Kelly e si rese conto che la sua scelta non lo aiutò nei risultati elettorali. Oggi dunque si rivedranno, tutti parlano di questo e non degli altri candidati e si attendono ratings da record.

Ma è stato l'attacco di Romney ad aver dominato finora la giornata politica: «Non sono qui per candidarmi, ma per chiedervi di non votare Trump… Non è in grado di svolgere il ruolo di presidente degli Stati Uniti», ha detto l'ex candidato repubblicano per la presidenza nel 2012, aggiungendo che Trump è un «falso e un cialtrone» e non è «certo quel genio nel business che vuol far credere di essere… Ha detto di ammirare Vladimir Putin, mentre ha definito George W. Bush bugiardo. Questo è un esempio contorto del male, del male che vince sul bene».

Al coro anti Trump dell'establishment si è aggiunto il senatore John McCain, anche lui candidato contro Obama, un veterano, eroe di guerra per anni progioniero dei Vietcong. Trump lo aveva definito un «perdente» per il semplice fatto di essere stato catturato. «Condivido le preoccupazioni su Donald Trump del mio amico ed ex candidato repubblicano Mitt Romney», ha detto McCain.

Il problema è che questi attacchi sembrano rafforzare e fare il gioco di Trump invece di indebolirlo. Quel che non capisce l'establishment è che il voto per Trump è un voto contro di loro e dunque ogni attacco finisce per essere spuntato, tanto più che Trump non se ne sta certo zitto:«Buffo che Mitt mi attacchi, quando correva per la presidenza aveva detto che ero un genio ma comunque sia è un signor nessuno, ha perso, è un perdente e McCain… Lasciamo stare, ho già detto quello che dovevo dire su di lui, non voglio infierire».

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