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Libia, scattano le sanzioni Ue per tre esponenti ostili al governo Sarraj

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tensione dopo l’insediamento

Libia, scattano le sanzioni Ue per tre esponenti ostili al governo Sarraj

Scattano le sanzioni Ue contro tre esponenti libici che ostacolano il governo di unità nazionale. Due di Tripoli, il capo del “governo” Khalifa al-Gwell ed il presidente del Parlamento Nouri Abu Sahmain, e uno di Tobruk, il presidente del Parlamento Aguila Saleh. Congelamento dei beni e divieto di viaggio erano già stati messi a punto a gennaio e tenuti in sospeso. Oggi i 28 hanno dato il via libera con la cosiddetta procedura scritta. Saranno operative con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue di domani.

E dopo il rocambolesco insediamento di ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha avuto un colloquio telefonico con il primo ministro designato libico, Fayez al Serraj. Lo ha riferito la Farnesina in una nota. Serraj, che parlava dal suo ufficio a Tripoli, ha confermato la determinazione del Consiglio presidenziale a procedere nel dialogo con tutte le parti libiche per consolidare il governo di accordo nazionale e avviare la stabilizzazione del Paese. Sull'attuale situazione a Tripoli, si legge ancora nella nota del ministero degli Esteri, Serraj ha riferito che al momento non si registrano scontri, anche se il quadro resta caratterizzato da evidenti tensioni.

Gentiloni ha rinnovato l'appoggio italiano al governo di accordo nazionale e il sostegno ad ogni azione volta ad allargare e a consolidare la sua base di consenso. Gentiloni e Serraj hanno infine concordato sul pronto invio da parte della Cooperazione italiana di aiuti di urgenza alimentari (860 tonnellate) e medici (3 kit sanitari generici, in grado di garantire la cura di 30mila pazienti). Gli aiuti saranno distribuiti ai cittadini libici in maggiore difficoltà dal governo di accordo nazionale.

Le Nazioni Unite, intanto, hanno confermato di considerare«positivo» - a dispetto delle tensioni - il trasferimento del governo di unità nazionale libico nella capitale Tripoli. Lo ha detto Martin Kobler, inviato speciale per la Libia del Palazzo di Vetro, che ha illustrato ad al Arabiya la «road map» per la nascita di un governo di unità nazionale e le mosse della comunità internazionale per garantire la sicurezza del consiglio presidenziale guidato da Sarraj.

«Il trasferimento a Tripoli è stata una decisione autonoma dei libici ed è stato un passo positivo e importante», ha detto Kobler. L'inviato ha quindi delineato le tappe successive del processo in atto nel Paese: «Esiste una road map chiara», ha detto, spiegando i passi da compiere: «Il consiglio presidenziale nomina un governo di unità nazionale che verrà approvato dal parlamento di Tobruk», e quindi «i due governi, (Tripoli e Tobruk) dovranno consegnare il potere». Riguardo ai problemi di sicurezza soprattutto nella capitale dopo l'insediamento a Tripoli del Consiglio presidenziale, Kobler ha detto: «Ci sono dei contatti con i capi delle milizie per garantire la sicurezza». Lo stesso Kobler, intervenendo questa mattina a Tunisi al Forum di esperti libici per la cooperazione allo sviluppo, si è detto anche favorevole alla revoca dell'embargo sulle armi in vigore contro la Libia, sottolineando la necessità delle forze armate libiche di avere le armi «nella sua guerra contro il terrorismo».

Una forte esplosione, comunque, è stata avvertita questa mattina nel porto di Misurata, in Libia. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva «Sky Arabiya», due nave cariche di armi e esplosivi sono saltate in aria. Al momento non si conoscono le cause di questa esplosione ma e' avvenuta ad un giorno dall'insediamento a Tripoli del governo di riconciliazione nazionale e dopo una serie di conflitti a fuoco registrati nella notte nella capitale libica tra i sostenitori del nuovo governo e quelli dell'esecutivo non riconosciuto che controlla buona parte della città.

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