Mondo

Trump stravince in Indiana, Cruz si ritira. Sanders a sorpresa batte…

  • Abbonati
  • Accedi
presidenziali usa

Trump stravince in Indiana, Cruz si ritira. Sanders a sorpresa batte Hillary Clinton

Donald Trump (Afp)
Donald Trump (Afp)

Donald Trump si è assicurato nei fatti la nomination repubblicana: ieri sera ha stravinto le primarie dell’Indiana, dove il suo principale rivale Ted Cruz aveva ingaggiato l’ultima battaglia. E Cruz, in serata, ha a sorpresa annunciato il suo ritiro. «È con il cuore pesante che sospendo la campagna», ha detto con toni mesti davanti a sostenitori attoniti e abituati piuttosto ai suoi interventi di conservatore religioso pugnace. «La via verso una vittoria ci appare preclusa».

Il presidente del Comitato nazionale repubblicano Reince Preibus ha affidato a un tweet le conseguenze della svolta: Trump è a questo punto il «presumptive nominee», il candidato in pectore del partito che dovrebbe «unirsi per sconfiggere» il probabile portabandiera democratico Hillary Clinton.

Trump in Indiana ha sbaragliato il rivale con il 53% contro il 37 per cento. E la sua incombente nomination promette di diventare una vera e propria rivoluzione politica per il partito repubblicano dall'incerto futuro: oltre a essere una calamita di controversie con il suo aggressivo populismo, diventerà il primo candidato di uno dei due grandi partiti senza precedenti incarichi elettivi dall'epoca di Dwight Eisenhower negli anni Cinquanta. Eisenhower era però un generale a cinque stelle ed era stato comandante in capo delle forze alleate nella Seconda Guerra Mondiale. L'ultimo avversario interno di Trump, John Kasich, rimane tutt'ora formalmente in gara, ma finora ha vinto un solo stato - quello dove è governatore, l'Ohio - ed è molto indietro in tutti i sondaggi.

Trump dovrà cambiare strategia nella corsa a due


Il ritiro di Cruz è avvenuto al termine di una giornata ad alta tensione nella quale il senatore texano e il costruttore newyorchese si erano scambiati duri colpi personali. Trump in un discorso aveva citato un tabloid scandalistico a lui vicino, il National Enquirer, insinuando che il padre di Cruz sarebbe stato coinvolto nell’assassinio di John F. Kennedy. Il senatore ha risposto definendo Trump un «bugiardo patologico» e un “narcisista”. L'Indiana ha però dato ragione alla retorica populista del magnate immobiliare e personalità televisiva.

Lo stato aggiudica i delegati premiando il vincitore: dei 57 totali 30 vanno automaticamente a chi ottiene la maggioraza a livello statale e altri tre a chi vince ciascuna delle 9 circoscrizioni elettorali per complessivi altri 27. Trump se li è praticamente aggiudicati tutti e a questo punto gli basta comunque ottenere il 40% dei restanti delegati nelle nove promarie restanti fino alla California il 7 giugno. Entro allora con ogni probabilità avrà i 1.237 delegati formalmente necessari - e senza battaglie alla Convention - per essere il portabandiera del partito alle urne per la Casa Bianca di novembre.

Ben più combattute sono state invece ieri le primarie democratiche in Indiana: Bernie Sanders, contando sul consenso di un elettorato popolare e a maggioranza bianco, si è imposto a sorpresa con il 53% contro il 46% di Hillary Clinton. Sanders si è così ripreso da una serie di recenti sconfitte negli stati della costa orientale del Paese, compreso New York, riconfermando la sua presa su lavoratori e giovani. Ma Clinton appare ormai disporre di un vantaggio insormontabile nei voti e nei delegati per la nomination, preparando uno scontro con Trump per la Casa Bianca.

© Riproduzione riservata