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Aereo EgyptAir, «allarme fumo a bordo prima di sparire»

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il disastro di giovedì

Aereo EgyptAir, «allarme fumo a bordo prima di sparire»

Le apparecchiature di bordo del volo Egyptair avrebbero registrato un allarme fumo pochi minuti prima che l'aereo scomparisse dai radar. È quanto emerge dai dati trasmessi in automatico dai sensori di bordo. Lo riporta la Cnn citando fonti egiziane. L'indicazione è ripresa anche dal sito specializzato di aeronautica The Aviation Herald, che pubblica gli ultimi dati ricevuti da “tre canali indipendenti dal sistema Acars, (Aircraft communications addressing and reporting system)” secondo i quali vi era un allarme fumo e quindi di un possibile incendio in uno dei gabinetti dell'aereo.

Intanto nella mattinata di venerdì sono stati avvistati a nord di Alessandria parti del relitto dell’aereo della EgyptAir scomparso. La conferma è arrivata dalla pagina Facebook delle Forze armate egiziane, attraverso il portavoce, brigadiere Mohamed Samir. «Gli aerei militari e mezzi della Marina egiziana sono riusciti a trovare venerdì rottami dell'aereo e beni dei passeggeri nell'area a nord di Alessandria a una distanza di 290 km» dalla costa, ha scritto il portavoce, limitandosi ad aggiungere: «le operazioni di ricerca proseguono per recuperare tutto ciò che verrà trovato». In un suo comunicato, il numero 12, Egyptair ha rilanciato l'informazione precisando che il ritrovamento è avvenuto «nelle prime ore» di oggi «a 295 km dalla costa di Alessandria». Secondo il ministero della Difesa greco, nella zona sarebbero stati trovati anche «resti umani».

I rottami e gli effetti personali dei passeggeri saranno esaminati da inquirenti di Egitto, Francia e Gran Bretagna: serviranno, insieme alle scatole nere o il registratore dei dati di volo - qualora vengano recuperati- a svelare il mistero. I componenti della commissione d'inchiesta egiziana «si recheranno immediatamente sul luogo per esaminare i rottami e le due scatole nere, quando saranno ripescate», riferiscono fonti aeroportuali al Cairo. La Commissione è guidata da Ayman el-Mokadem, capo del Comitato d'inchiesta del ministero dell'Aviazione civile, precisano le fonti riferendosi al funzionario che guidò anche le indagini sul charter russo esploso sul Sinai in ottobre. Gli esperti «avranno incontri con gli inquirenti francesi di Airbus» viene aggiunto. La creazione della Commissione era stata annunciata ieri sera dalla presidenza egiziana.

Nel frattempo, le autorità egiziane non scartano l'ipotesi dell'attentato. Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha chiesto a «tutti i settori dello Stato coinvolti, il ministero dell'aviazione Civile, la marina e l'aeronautica, che intensifichino le operazioni di ricerca». Intanto il presidente del comitato greco di sicurezza aerea Athanassios Binos, ha confermato che i resti trovati già ieri nella zona vicina al luogo dove si sarebbe schiantato il velivolo «non provengono dall'aereo». «Anche il mio collega egiziano mi ha confermato che non è provato che questi rottami siano del volo Egyptair».

Secondo le autorità greche l'Airbus A320 è precipitato in una zona situata a 130 miglia marine di fronte alle coste dell'isola greca di Karpathos. In un primo momento la compagnia aveva annunciato di aver trovato rottami che «potevano essere quelli del volo MS804», ma poi il vicepresidente di Egytair Ahmed Adel, ha smentito che appartenessero all'aereo. Il volo Ms804 è sparito dai radar dopo due brusche virate ma senza che il pilota avesse segnalato alcun problema e quando le condizioni metereologiche nella zona erano ottime.

Nel frattempo, le autorità egiziane evocano la possibilità di un atto terroristico.

Egyptair, Egitto evoca ipotesi attentato: proseguono le ricerche

Con estrema prudenza il ministro dell'Aviazione civile egiziano Chérif Fathy ha detto che la situazione «lascia pensare (...) che le probabilità di un attacco terroristico siano maggiori di quelle di un guasto tecnico. Ma non voglio tirare conclusioni affrettate», ha precisato Fathy.

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, ha invece specificato di non aver «assolutamente alcuna indicazione sulle cause» dello schianto dell'aereo. «Tutte le ipotesi sono esaminate ma nessuna è privilegiata. La ricerca continua e tiriamo fuori dall'acqua tutto ciò che troviamo», ha fatto sapere l'esercito egiziano.

Sulle cause del disastro aereo di ieri nel Mediterraneo, il governo italiano ha, intanto, affermato, «non può andare al di là di quanto è evidente a tutti e che ha ripetuto in questi giorni il governo francese: al momento è difficile dare risposte certe sulle origini, ma certamente non si può escludere che si sia trattato di un attentato terroristico», ha detto a Bruxelles, dove ha partecipato alla riunione della Nato, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.

Intanto, nella notte al Cairo sono arrivati i tre agenti della Bea, l'organismo tecnico di indagine sugli incidenti aerei, e un consigliere tecnico di Airbus; nel primo pomeriggio hanno incontrato i colleghi dell'Aviazione civile egiziana, alla presenza del servizio di sicurezza interna dell'ambasciata francese, per aiutare l'organizzazione delle ulteriori ricerche volte. Tuttavia la parte essenziale del loro lavoro comincerà quando potranno esaminare i primi rottami recuperati.

Ayrault ha annunciato che sabato farà incontrare al Quai d'Orsay i familiari dei passeggeri i con rappresentanti della procura incaricata dell'inchiesta in Francia insieme a un responsabile del Bea e ad altri organismi dello Stato nel segno della «trasparenza delle informazioni».

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