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Il Parlamento Ue spezza una lancia per il Made In

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Il Parlamento Ue spezza una lancia per il Made In

(Marka)
(Marka)

Made in, chiede a gran voce il Parlamento Europeo, in una relazione votata a larga maggioranza a Bruxelles. È una battaglia soprattutto italiana. I paesi nordici, come i tedeschi e i polacchi, sono per lo più contrari alle norme sull'obbligatorietà dell'indicazione di origine dei prodotti di esportazione e importazione in Europa, ed è anche per questo che il Consiglio è bloccato da almeno due anni.

Il made in, in particolare, serve a proteggere i consumatori e a rafforzare la lotta contro la contraffazione, ribadiscono gli europarlamentari.
Nella risoluzione del Parlamento, che risponde alla comunicazione della Commissione Europea sulla Strategia per il mercato unico interno di beni e servizi, tra i punti anche l'indicazione geografica non solo per i prodotti alimentari o agricoli, come i Dop, ma anche per altri tipi di prodotti, come possono essere quelli di artigianato ad esempio. Si chiede quindi un sistema di tutela anche per i prodotti non agricoli che aiuterebbe a valorizzare le produzioni locali a beneficio di produttori e regioni.

«L'Unione Europea non può più permettersi di perdere i pieni benefici potenziali del mercato unico: la nostra economia potrebbe trarre vantaggi per 615 miliardi aggiuntivi ogni anno semplicemente liberando il pieno potenziale del mercato unico. Se vogliamo continuare a cercare il supporto tra i cittadini europei per il progetto europeo, dobbiamo andare più veloci» ha affermato Lara Comi, eurodeputata del Popolari, relatrice della risoluzione sul Mercato Unico al Parlamento Ue.

“Ora sul “Made in” serve introdurre una norma che garantisca i consumatori e il nostro sistema produttivo”

Nicola Danti, deputato europeo 

Diversi sono i punti della relazione parlamentare: oltre alle regole sul Made in, il Parlamento europeo chiede alla Commissione di trovare nuove vie che possano facilitare le start up, le piccole e medie imprese e le micro-imprese nell'accedere ai fondi Ue e per assicurarsi che non vi siano limiti di confini per il crowdfunding. Sulla sharing economy, che spesso fa discutere, l'Europarlamento riconosce le potenzialità di servizi come Uber e Airbnb ad esempio, che possono essere fonte di opportunità aggiuntive per il business e i consumatori ma anche per l'occupazione. Ma allo stesso tempo gli eurodeputati sottolineano l'importanza di regole comuni europee, di soluzioni legislative di breve o lungo periodo e che queste società si presentino con delle proposte per prevenire gli abusi sul lavoro e nella tassazione. L'intenzione è quella di incoraggiare nuovi modelli di business, ma sulla base di regole analoghe per servizi analoghi.

Tra le richieste del Parlamento Ue anche un “approccio semplificato” riguardo all' Iva per i beni nel settore dell'e-commerce. Sull'ingiustificato geoblocking, i parlamentari insistono affinché la proposta legislativa della Commissione Ue sul Mercato Unico di beni e servizi tenga conto del principio della libertà di commercio e della proporzionalità soprattutto per le piccole e micro imprese. Tra i punti della risoluzione anche la digitalizzazione delle imprese di manifattura Ue, per rinnovare i modelli produttivi . Settore, quello manifatturiero, al quale secondo gli eurodeputati nell'ultimo decennio si è pensato poco.

«Ora sul “Made in” serve un atto di responsabilità da parte di Commissione e Consiglio per introdurre, almeno in alcuni settori chiave, una norma che finalmente garantisca sia i consumatori che il nostro sistema produttivo. - afferma l'eurodeputato dei Socialisti e Democratici Nicola Danti-L'estensione del sistema delle Indicazioni Geografiche e l'obbligatorietà dell'indicazione dell'origine dei prodotti sono priorità già espresse dal Parlamento e non più rimandabili nella strada del completamento del Mercato Unico. La valorizzazione delle produzioni di qualità ed il loro stretto collegamento con i territori rappresenta uno dei pilastri del nostro modello economico e sociale, che l'Europa deve tutelare, pena l'irrilevanza nel mercato globale» conclude Danti.

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