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La Corte costituzionale tedesca promuove il piano anti-crisi Omt della Bce

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LA SENTENZA

La Corte costituzionale tedesca promuove il piano anti-crisi Omt della Bce

Reuters
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La Corte costituzionale tedesca ha dichiarato legittimo il programma di acquisto di titoli di Paesi in crisi (Omt) varato dalla Bce nel 2012 respingendo il ricorso presentato da un gruppo di cittadini e disinnescando una potenziale mina a soli due giorni dal referendum britannico sull’uscita dall’Unione europea. Il via libera dato dai giudici costituzionali tedeschi permette infatti di non minare la fiducia dei mercati nell’efficacia di un intervento della banca centrale di Francoforte per sedare le turbolenze finanziarie provocate da un’eventuale Brexit.

Ai giudici di Karlsruhe si era rivolto un gruppo di politici, cittadini e associazioni “euroscettiche” che contestavano la legittimità del programma messo a punto in attuazione della famosa affermazione di Mario Draghi che la Bce avrebbe fatto «tutto il necessario» (whatever it takes) per difendere l’euro sotto attacco per la crisi del debito. Gli Omt (outright monetary transactions) dovevano permettere alla banca centrale europea di di comprare in misura illimitata titoli dei paesi in crisi che si impegnassero su un programma economico concordato con i partner europei. In effetti non sono mai stati usati perché il solo annuncio del piano contribuì a calmare i mercati.
In particolare il programma, soprannominato “scudo antispread”, prevede l’acquisto da parte della Bce sul mercato secondario - senza limiti, in caso di necessità - dei bond di Paesi i cui spread siano saliti oltre i livelli di guardia. Per attivare il programma il Paese in crisi deve siglare un memorandum con la Commissione e la Bce impegnandosi a riforme strutturali e risanamento dei conti.

I contrari al programma Omt nel 2013 chiesero alla Corte costituzionale tedesca di pronunciarsi sulla legittimità dell’operazione e i giudici di Karlsruhe rinviarono la questione alla Corte di giustizia europea. A quest’ultima spettava il compito di stabilire se gli acquisti di titoli ipotizzati dall’Omt andassero oltre il mandato istituzionale della Bce. I giudici del Lussemburgo hanno dato il via libera a Draghi ma la Corte tedesca si era riservata l’ultima parola sul programma. Una parola che avrebbe potenzialmente potuto avere ricadute sull’attuale Quantitative easing avviato dalla Bce e più on generale sull’uso di strumenti non convenzionali dal parte di Francoforte.

Con la decisione annunciata oggi la Corte tedesca dice che il programma è legittimo se rispetta i limiti chiariti dalla sentenza della Corte Ue. Nel giugno 2015 i giudici del Lussemburgo hanno stabilito che il programma varato nel settembre 2012 dalla Bce presenta sufficienti garanzie al fine di prevenire un uso «sproporzionato» dell’acquisto di bond che si tradurrebbe in una violazione delle regole Ue sull’istituto centrale.

La Corte di Karlsruhe, dunque, richiama i limiti posti dai colleghi dell’Unione europea e, sottolineando che l’Omt non viola la legge fondamentale tedesca, ricorda che la Bundesbank potrà partecipare a un eventuale programma di Omt soltanto se saranno osservate le condizioni stabilite dalla Corte Ue. In particolare: gli acquisti non verranno annunciati; il loro volume sia limitato fin dall’inizio; ci sia un tempo minimo tra l’emissione dei bond governativi e l’acquisto da parte del sistema delle banche centrali che sia definito fin dall’inizio e impedisca una distorsione delle condizioni di emissione; l’Eurosistema compri soltanto titoli di Stati membri che hanno accesso al mercato permettendo in tal modo il finanziamento dei bond; i tioli acquistati vengano tenuti soltanto in casi eccezionali fino alla scadenza; gli acquisti vengano limitati o interrotti e i bond acquistati rimessi sul mercato quando l’intervento non sia più necessario.

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