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Nizza, l’ora delle polemiche: sulla promenade quella notte…

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Nizza, l’ora delle polemiche: sulla promenade quella notte c’era solo la Polizia municipale

Dopo l'orrore, lo sdegno, la commozione era inevitabile si giungesse al chiarimento di fondo, alle cause che hanno impedito di contrastare in modo efficace la strage del 14 luglio. Con il seguito di polemiche arroventate che mettono di fronte il primo ministro Manuel Valls e le opposizioni. Tutte le testimonianze che abbiamo raccolto in questi giorni vanno in una sola direzione: quella sera, sulla Promenade des Anglais, non c'era un solo uomo della gendarmeria.

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I controlli erano affidati unicamente alla Polizia municipale, che però non presidiava il varco dal quale l'attentatore è riuscito a raggiungere il lungomare e provocare la strage. Controlli ferrei c'erano stati invece durante il concerto di Piazza Massena, con gli ingressi presidiati dal metal detector e i poliziotti che effettuavano una doppia verifica – una meccanica, l'altra manuale - sulle persone e i loro effetti personali.

La falla purtroppo era la corsia libera creata ad hoc per le ambulanze nel caso ci fosse stato un incidente. Da via di fuga a via di morte. Laura, una signora elegante di Napoli da trent'anni a Parigi, era venuta a trovare la figlia che vive in Costa azzurra. Dice: “La capitale francese è molto più presidiata, la gendarmeria è dappertutto”. Un altro italiano di Altamura, Mimmo Oreste, con casa al quinto piano di un palazzo affacciato su Promenade des Anglais, conferma questa tesi: “Mai visto un gendarme quella sera. Io ho seguito la strage dalla terrazza di casa mia: i poliziotti hanno dovuto fermare l'attentatore alla guida del Tir bianco con le pistole”. Più di qualcuno, in realtà, ora le chiama “pistolette”, un modo per marcare la differenza di armamento con la gendarmerie national, 80mila effettivi e 40 mila riservisti che ora si pensa di richiamare in servizio nella difesa di obiettivi sensibili nel controllo del territorio.

Una mossa che in qualche modo alimenta la polemica rovente tra Valls e l'opposizione. “Alla compassione deve seguire l'azione” si è limitata a dire Marine Le Pen all'indomani della strage, oltre a esprimere il profondo cordoglio ai parenti delle vittime. Ma è proprio sull'azione che la Francia appare divisa. Tanto che Francois Hollande il giorno prima dell'attentato aveva annunciato la fine dello stato d'emergenza. Una sottovalutazione acclarata che agiterà un dibattito infinito.

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