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Nizza, l’Isis rivendica: «L’autore è uno dei…

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L’ATTENTATO / 1

Nizza, l’Isis rivendica: «L’autore è uno dei nostri soldati»

«L'attacco di Nizza è stato realizzato da un soldato dello Stato islamico». Con questa nota diffusa poco fa dalla propria agenzia d'informazione Amaq, l'Isis ha rivendicato il massacro di mercoledì sera a Nizza. Era uno degli elementi mancanti, forse il principale, per collegare Mohamed Lahouaiej Bouhlel, il tunisino che ha ammazzato 84 persone sulla Promenade des Anglais, all'organizzazione estremista islamica.

Questo non vuol dire ovviamente che Lahouaiej fosse effettivamente “un soldato di Allah”. Il suo profilo, come emerge chiaramente dalle testimonianze di chi lo conosceva, rimane quello di un marginale violento e psicologicamente instabile, che non aveva nulla a che fare con la religione.

Uno squilibrato, insomma, un pazzo, piuttosto che un terrorista. Ma è alquanto probabile che quando la sua follia lo ha spinto a immaginare di realizzare una strage, abbia seguito le indicazioni contenute negli appelli diffusi dall'Isis. Tra cui quelle di lanciarsi con un veicolo contro la folla cercando di fare il maggior numero di vittime possibile. E ora l'Isis “recupera” la paternità dell'attentato.

Certo, il collegamento è alquanto labile. E riesce difficile parlare di “azione terroristica”, categoria alla quale appartengono invece gli attacchi parigini di gennaio e novembre dell'anno scorso.

Ma il collegamento è sufficiente a capire quanto possa essere pericolosa la propaganda dello Stato islamico sull'esportazione del terrore. E fa venire i brividi pensare a quanti matti possono potenzialmente passare all'azione usando le stesse modalità

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