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Vittima di bullismo e in cura psichiatrica: ecco il profilo di Ali Sonbolu

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chi era il 18enne autore della strage

Vittima di bullismo e in cura psichiatrica: ecco il profilo di Ali Sonbolu

Foto Space24
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Si chiamava Ali Sonboly ed era figlio di un tassista il 18enne tedesco di origine iraniana che ieri ha ucciso nove persone a Monaco, e ne ha ferite 16 prima di sucidarsi; la madre del killer lavora in un grande magazzino tedesco, Karstadt. Secondo il procuratore di Monaco Thomas Steinkraus-Koch Sonboly si
era sottoposto a “terapia psichiatrica”, ed era sotto cura per depressione. Il capo della polizia della capitale bavarese Hubertus Andrae ha fatto sapere che l'attentatore di Monaco ha usato una pistola Glock 9mm con la matricola abrasa, ed aveva circa 300 proiettili nello zaino. L’indentificazione fornita dal tabloid britannico come Ali Sonbolu non è stata comunque confermata dalle autorità tedesche che finora, come sottolinea la corrispondente del Guardian, fanno riferimento a lui solo come 'David' S. A quanto si è appreso il killer aveva trascorso molto tempo davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie ed ammirava l'autore della strage di Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola. Lo afferma la Dpa, citando fonti dei servizi tedeschi.

Nel corso della conferenza stampa di stamane Il capo della polizia di Monaco Hubertus Andrae ha riferito che sono molti gli elementi di collegamento della strage di ieri con il massacro di Utoya “la data, il fatto che le vittime fossero per lo più giovani - ha detto Andrae -, e la valenza di Breivik per chi si occupa così approfonditamente di stragi”. Il capo della polizia ha agigunto: «Il killer ha usato una pistola semiautomatica Glock 17» nella sparatoria al centro commerciale di Monaco, «che probabilmente aveva ottenuto in modo illegale».

Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, gli inquirenti hanno trovato diverso materiale che testimonia l’interesse ossessivo per le stragi e le sparatorie di massa commesse da giovani e studenti. Tra i libri rinvenuti anche uno dal titolo “La furia nella testa: Perché gli studenti uccidono”.

Il Daily Mail riferisce una testimonianza su Internet: “Conosco questo maledetto, il suo nome è Ali Sonboly, era in classe mia, facevamo sempre del mobbing contro di lui a scuola. E lui diceva sempre che ci avrebbe uccisi”. È quanto si legge in un messaggio, anonimo, postato su una chat room tedesca da una persona che afferma di essere stato compagno di classe del 18enne tedesco, di origine iraniana, responsabile della strage di Monaco. La televisione bavarese BR ha interpellato i vicini di casa del giovane, in Dachauer Strasse, nel quartiere Maxvorstadt a Monaco di Baviera; tra questi una donna ha detto che Ali «era una brava persona, un buon tipo. Non l'ho mai visto arrabbiato né ho mai saputo di suoi problemi con la polizia o con il vicinato. Sorrideva sempre come una persona normale». Altre testimonianze raccolte tra i vicini di casa lo descrivono come “un solitario”, ma anche come una “persona tranquilla”.

La polizia sta esaminando il contenuto di un video girato da un uomo su un balcone affacciato sul tetto del ristorante McDonald's e che ha registrato una

concitata conversazione con l'attentatore, che tra l'altro avrebbe lamentato di aver subito per sette anni atti di bullismo a scuola. Verifiche anche su un messaggio postato da un account Facebook con ogni probabilità falso, con cui veniva annunciata distribuzione di cibo gratis al McDonald di fronte al centro commerciale della strage, dove ha avuto inizio la sparatoria. L'ipotesi valutata è che il killer potrebbe aver cercato di attirare gente, soprattutto giovani, sul luogo scelto per il folle gesto.

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