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Monaco, strage preparata da un anno. Il 18enne sul luogo del massacro…

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terrore nel centro commerciale

Monaco, strage preparata da un anno. Il 18enne sul luogo del massacro di Winnenden

Monaco, fiori in ricordo delle vittime della strage al centro commerciale Olympia (Ap)
Monaco, fiori in ricordo delle vittime della strage al centro commerciale Olympia (Ap)

Secondo la polizia tedesca Ali Sonboly, il 18enne tedesco-iraniano responsabile della strage al centro commerciale Olympia di Monaco di Baviera, preparava il suo folle gesto “da un anno”: lo ha riferito oggi la polizia tedesca. Secondo le indagini degli investigatori, il 18enne, si era recato a Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola. Nel pc dell'attentatore di Monaco sono state trovate foto del posto. E' stato detto in una conferenza stampa della Polizia criminale a Monaco che indaga sulla strage di venerdì.

Gli inquirenti hanno ribadito che dietro la strage di Monaco “non c'è nessuna motivazione politica o spinta dall'estero”. È quanto viene puntualizzato in una conferenza stampa della Polizia criminale di Monaco, nella quale viene confermato che nel pc di Ali Somboly è stato trovata una copia del manifesto di
Breivik, l'assassino di Utoya. Nel corso della conferenza stampa Robert Heimberger, capo della polizia bavarese, ha detto che Somboly non ha scelto specificamente le sue vittime e nessuna di queste era in classe con il 18enne autore della strage.

La polizia ha inoltre annunciato la formazione di una commissione di esperti
comoposta da oltre 70 elementi dovrà fare luce su tutti gli aspetti della strage di Monaco.

Nove le vittime di Sonboly, mentre il numero dei feriti è salito a 35. Figlio di un tassista, il giovane si è tolto la vita dopo la strage. La madre del killer lavora in un grande magazzino tedesco, Karstadt. Nelle prime ore di sabato l’abitazione del giovane nel quartiere di Maxvorstadt è stata perquisita dagli investigatori che sono usciti portando via una serie di scatole di cartone.

Una vicina di casa interpellata dalla tv bavarese BR ha detto: «Era una brava persona, un buon tipo. Non l'ho mai visto arrabbiato né ho mai saputo di suoi problemi con la polizia o con il vicinato. Sorrideva sempre come una persona normale». Fonti di sicurezza citate da Dpa riferiscono che il killer di Monaco avrebbe avuto problemi scolastici e Focus online rivela che venerdì scorso non avrebbe superato un esame finale.

Teatro della strage, iniziata poco prima delle 18 di venerdì, un McDonald’s presso il centro commerciale Olympia, nel quartiere che aveva ospitato le strutture delle Olimpiadi di Monaco del 1972. A tarda notte un briefing delle autorità di sicurezza aveva definito i primi contorni certi dell’accaduto, dopo le voci incontrollate delle prime ore e il panico che ne è derivato nella capitale bavarese, ma sono molti i dettagli da ricomporre per definire e molte le testimonianze in parte contraddittorie tra loro. Gli investigatori in particolare stanno analizzando anche il video pubblicato su Internet in cui l’attentatore litiga con una persona che lo sta filmando.

«A causa vostra sono stato vittima di bullismo per sette anni... e ora ho comprato una pistola per spararvi». È quanto avrebbe urlato Sonboly, nel video in cui discute con un uomo al balcone che l'ha visto armato sul tetto di un edificio ed ha iniziato a filmarlo. Nello stesso video, il giovane ha anche urlato, come era emerso già ieri, “sono tedesco” ed ha insultato gli stranieri, in particolare i turchi. La polizia tedesca fa sapere che le vittime sono quasi tutte adolescenti mentre vi sono diversi bambini tra i feriti. Otto delle vittime - due ragazze e sei ragazzi - due di 14 anni e due di 15; le altre vittime avevano 17, 19, 20 e 45 anni. Tre delle nove vittime sono donne. Mentre vengono considerate molto gravi le condizioni di due dei 16 feriti ricoverati in diversi ospedali di Monaco. Tra loro anche tre kossovari e altri tre cittadini turchi emigrati in Germania; lo ha reso noto il ministro degli Esteri di Ankara, Mevlut Cavusoglu, durante un'intervista rilasciata all'emittente 'Ntv'. Cavusoglu ha identificato le vittime come Sevda Dag, Can Leyla e Selcuk Kilic. Le famiglie, ha precisato, sono state da lui contattate personalmente. Il ministero degli Esteri della Grecia ha reso noto che tra le vittime c’è anche un cittadino di nazionalità ellenica.

La polizia di Monaco: problemi psichici, nessun rapporto con Isis
Nelle indagini della polizia di Monaco, in particolare la perquisizione del suo appartamento, «non sono stati trovati elementi che lo legano allo Stato Islamico» né al tema profughi. A casa sua non è stato trovato materiale legato a Isis, ma solo documentazione su stragi del passato: «È evidente il legame dell'eccidio di Monaco con la strage compiuta da Anders Breivik a Utoya 5 anni fa (69 morti)», di cui ieri cadeva il quinto anniversario». È quanto ha dichiarato il capo della polizia di Monaco, Hubertus Andrae, in una conferenza stampa.

Ali Sonboly avrebbe attirato le sue vittime attraverso un account di Facebook in cui si invitava ad approfittare degli sconti offerti da McDonald’s, ha detto oggi il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere. «C'è stato probabilmente un account Facebook piratato». Un account che invitava ad approfittare di «offerte o sconti speciali» del fast-food presente nel centro commerciale Olympia, dove è avvenuta la sparatoria. «Alcuni elementi lasciano ritenere (che la persona che ha piratato l'account) sia l'omicida», ha aggiunto De Maziere, precisando che sull'account si invitavano le persone a recarsi al fast-food alle 16.

Il killer si è poi ucciso sparandosi un colpo alla testa. «Non c'è assolutamente alcun legame con il tema dei profughi», ha detto Andrae. Nello zaino del 18enne la polizia ha trovato 300 proiettili.

L'autore della strage di Monaco ha agito da solo, non aveva complici. Ieri sera, alla diffusione della notizia e per diverse ore Monaco di Baviera è precipitata nel caos: si era diffusa la voce della presenza di altre due persone armate e in fuga, voce che ha fatto scattare una caccia all’uomo senza esito; bloccati i mezzi pubblici e la circolazione dei treni, le forze di polizie hanno invitato i cittadini a non uscire di casa e, se fuori, a cercare rifugio. La polizia di Monaco ha prima invitato fino a tarda sera a non pubblicare immagini dell'operazione in corso su Internet o sui social («Mostrate rispetto per le vittime»); e successivamente ha rivolto un appello alla cittadinanza di Monaco, chiedendo che vengano consegnati alle forze dell'ordine tutti i video, foto o registrazioni audio che sono stati fatti durante l'attacco di ieri nel centro commerciale Olympia.

Merkel, vertice d’emergenza
Si è riunito alla Cancelleria di Berlino il gabinetto federale per la sicurezza convocato da Angela Merkel. Si tratta di un organo governativo informale che può essere convocato dal cancelliere per discutere questioni di sicurezza interna. L'organo viene riunito non solo in caso di aggressione terroristica ma ogni volta che un atto mette in pericolo la sicurezza interna del Paese. Per la Cancelliera tedesca, al potere da 11 anni, è un’importante banco di prova dopo l'attentato della scorsa settimana in cui un giovane rifugiato pakistano ha accoltellato cinque persone su un treno a Wuerzburg. Il nodo migranti è al centro del dibattito politico, con il pressing dell’Alternative fuer Deutschland (AfD), che contesta la politica inclusiva del governo tedesco.

Intanto il ministro dell'Interno tedesco Thomas de Maiziere, rientrato in anticipo dagli Stati Uniti, ha ordinato bandiere a mezz'asta in tutti gli edifici pubblici in memoria delle vittime dell'attacco di Monaco. Un gesto, ha scritto il ministro in un tweet, «che è un'espressione di solidarietà dopo questo orribile atto di violenza».

La condanna dell’Iran
Il portavoce del ministero degli esteri iraniano Bahram Qassemì ha condannato l'attentato terroristico di Monaco di Baviera, affermando che il popolo ed il governo dell'Iran partecipi del dolore della Germania. Qassemì, citato dall'agenzia Irna, ha ribadito che “la lotta al terrorismo deve avvenire su larga scala e senza sosta”. Secondo Qassemì la posizione dell'Iran e' chiara: bisogna lottare contro il terrorismo in ogni forma ed in ogni luogo in qualsiasi sua forma. Qassemì ha definito l'”uccisione di civili innocenti a Monaco “un'altra macchia nera nella storia dell'umanità”.

Intanto l'agenzia Mehrnews riferisce che il console iraniano a Monaco, Abdullah Nekounam, ha chiesto ai connazionali di non lasciarsi prendere dal panico. Nekounan ha aggiunto che finora non si registrano episodi di aggressione o minacce a iraniani città. Il console consiglia comunque agli iraniani residenti di restare a casa. Secondo la polizia tedesca, l'attentatore sarebbe stato un iraniano-tedesco di 18 anni che si sarebbe suicidato.

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