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Alla Convention democratica vanno in scena le tensioni razziali

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secondo giorno

Alla Convention democratica vanno in scena le tensioni razziali

Le Madri del Movimento alla Convention democratica (Afp)
Le Madri del Movimento alla Convention democratica (Afp)

FILADELFIA - La giornata di Bill Clinton. Ma anche delle Madri. Della caccia al carisma e a vaste coalizioni elettorali vincenti che comprendono i voti moderati, quelle di cui fu capace Bill Clinton. E di mobilitazione della base appassionata del partito, delle minoranze etniche che chiedono maggior giustizia, che e' stata uno degli assi nella manica di Barack Obama.

Di Bill Clinton, aspirante First Husband e soprattutto ex presidente, capace tuttora di far leva su una grande popolarita' e capacita' oratoria dimostrata ancora una volta alla scorsa Convention, quella del 2012, con un discorso memorabile. E che dovra' pero' puntare i riflettori sulla moglie Hillary Rodham, perche' e' lei questa volta il candidato allo Studio Ovale della Casa Bianca. Nonche' rispondere agli attacchi del rivale Donald Trump e alla sua visione di un'America dilaniata e in crisi che ha bisogno di cambiare partito per tornare a essere “grande”. Lo stesso tema ufficiale della giornata, “Una vita di lotta per le famiglie e i bambini”, vuole enfatizzare un intreccio tra la storia personale e politica di Hillary Clinton quale garanzia della sua abilita' di leader.

Il sipario piu' delicato e controverso, al secondo giorno della Convention democratica al Wells Fargo Center, sara' tuttavia quello che si alzera' sulle Madri del Movimento. Sette genitori con figli vittime della violenza, compresa la violenza della polizia. Una presenza che vuole sottolineare la marcia ancora necessaria per superare le tensioni e discriminazioni razziali. Ma che non manchera' di suscitare polemiche: nessuna simile partecipazione di esponenti o familiari di vittime tra le forze dell'ordine, pure di recente colpiti da agguati che hanno ucciso agenti a Dallas come Baton Rouge. Senza contare la tradizionale accusa al partito di essere troppo debole quando si tratta di sicurezza, rilanciata da Trump. La presenza di agenti tra gli speaker oggi dovrebbe essere limitata anzitutto a un soccorritore dopo gli attentati dell'11 Settembre e al capo della polizia di Pittsburgh in Pennsylvania.

Eccole, le madri che saliranno sul palco: Gwen Carr, madre di Eric Garner, soffocato dalla presa irregolare di un poliziotto a New York. Sabrina Fulton, madre di Trayvon Martin, giovane ucciso in Florida da una guardia privata che lo giudicava minaccioso grazie a leggi ultra-permissive sull'uso delle armi; Maria Hamilton, madre di Dontre' Hamilton, che soffriva di malattia mentale e fu ucciso con ben 14 proiettili di un poliziotto che lo velava cacciare da una panchina; Lucia McNath, madre di Jordan Davis, 17 anni, ucciso da un bianco che riteneva minaccioso la sua musica ad alto volume in macchina; Lesley McSpadden, madre di Michael Brown, ucciso da agenti a Ferguson, poi teatro di grandi proteste nazionali; Cleopatra Pendleton-Cowley, madre di Hadyia Pendleton, 15 anni, ammazzata in un parco di Chicago; Geneva Reed-Veal, madre di Sandra Bland, morta in circostanze oscure in custodia della polizia dopo essere stata fermata in auto.

Gli altri appuntamenti odierni di spicco prevedono la “roll call”, il conteggio dei delegati, che dovrebbe riflettere l'influenza di Bernie Sanders nel partito, come pero' anche l'unita' adesso da cementare dietro a Hillary per battere Trump a novembre. E una serie di interventi suddivisi per gli impegni cari a Hillary, dalla gioventu' dedicata ai diritti civili fino agli anni da Segretario di Stato. Tra gli speaker, in persona o in video: l'ex presidente Jimmy Carter, la leader della minoranza alla Camera Nancy Pelosi, l'ex Segretario alla Giustizia Eric Holder l'ex Segretario di Stato Madeleine Albright e l'attrice Meryl Streep.
Marco Valsania

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