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Uomo arrestato in Belgio. No a sepoltura per il killer di Rouen

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Uomo arrestato in Belgio. No a sepoltura per il killer di Rouen

Operazione di polizia antiterrorismo in Belgio (Afp)
Operazione di polizia antiterrorismo in Belgio (Afp)

È stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio legato al terrorismo
e di partecipazione a gruppo terroristico, Nourredine H., di 33 anni, uno dei due fratelli fermati dalla polizia nella notte in Belgio perché sospettati di pianificare nuovi attacchi terroristici, mentre l'altro, Hamza H. è stato rilasciato. Lo riporta la Derniere Heure, che cita un comunicato della procura federale.

Il blitz è stato condotto nella notte su richiesta di un magistrato di Liegi specializzato in materia di terrorismo e si è svolta nella regione vallone di Mons, a ovest, e a Liegi, nell’est del Paese.

Nourredine e Hamza H., secondo l’edizione on-line di Le Soir, sono originari della città di Bellevue à Framieres (sud-ovest di Mons, alla frontiera francese) ed hanno un altro fratello e tre sorelle: tutti vengono descritti come «molto praticanti» dai loro vicini. Secondo il sito di Rtbf, di recente Nourredine aveva fatto numerosi viaggi in giro per l'Europa ed ha numerosi contatti in Francia.

Inoltre sembra che fosse alla ricerca di “materiale”, in particolare di armi, elemento che ha impresso un'accelerazione all'inchiesta. In precedenza l'uomo si era occupato della logistica per le partenze ed i rientri dei jihadisti dalla Siria. Nel corso dell'operazione non sono state trovate né armi, né esplosivi, ma sono stati sequestrati dei computer.

Gli inquirenti spiegano che l’operazione non ha relazione con gli attentati del 22 marzo a Bruxelles che hanno fatto 32 morti.

La comunità musulmana nega sepoltura a killer Rouen

Intanto in Francia la comunità musulmana di Saint-Etienne-du-Rouvray ha negato la sepoltura nel cimitero della città a Adel Kermiche, uno dei killer di padre Jacques Hamel «per non sporcare l’Islam».

Lo rivela il sito Le Parisien. «Quello che ha fatto questo giovane è sporco. Non macchieremo l’Islam con quella persona», ha detto Mohammed Karabila, imam della moschea situata sulle alture della città. «Noi non parteciperemo né alla toilette mortuaria né alla sepoltura» nel caso in cui venga richiesto dalla famiglia, ha aggiunto.

Oggi veglie di preghiera di musulmani e cristiani
E sempre in Francia, gruppi di fedeli musulmani e cristiani terranno oggi delle veglie di preghiera e raccoglimento per onorare la memoria di padre Jacques Hamel, trucidato sull'altare nella sua chiesa di Saint-Etienne da due ragazzi legati all'Isis. Domani, domenica, il Consiglio francese per il Culto musulmano (Cfcm) ha invitato gli islamici a recarsi nelle chiese di Francia in segno di solidarietà.

Celebrazioni sono previste a Lione, dove il consiglio musulmano regionale ha indetto una “marcia di fratellanza” mentre altre cerimonie e incontri sono previsti a Bordeaux e nella stessa chiesa di Saint'Etienne dove è stato ucciso padre Hamel.

Due giorni fa il Consiglio francese per il Culto musulmano (Cfcm), massimo organo di rappresentazione della comunità islamica in Francia, ha chiesto ai propri fedeli di recarsi domenica a messa per «solidarietà e compassione», dopo «il vile omicidio» di un sacerdote, vittima in una chiesa di Rouen di due jihadisti.
Il Cfcm ha inoltre chiesto alle 2.500 moschee del Paese di «approfittare del sermone di venerdì per sottolineare il ruolo preponderante che svolge nell'Islam il rispetto per le altre fedi, così come per i loro rappresentanti».

In Tunisia due inchieste e 5 arresti per terrorismo
In Tunisia, dove sono avvenuti i due sanguinosi attentati del museo del Bardo e di Soussa, e dove il governo democratico è costantemente sotto l’attacco dei jihadisti, la procura antiterrorismo della capitale ha aperto due inchieste su una cellula islamista operante a Kalaa Sghira (Sousse) e un'altra attiva nella capitale.

Lo ha reso noto il portavoce del Tribunale, Sofiene Sliti, specificando che la prima, composta di 6 membri (di cui uno ancora irreperibile) per i quali sono stati emesse altrettante ordinanze di custodia cautelare in carcere, pianificava attacchi terroristici nella regione da attuare con esplosivi e armi da fuoco.

La seconda operante invece a Tunisi, aveva in atto di compiere attentati alla sede del ministero dell'Interno, della Radiotelevisione pubblica, della Banca Centrale, e delle caserme di El Gorjani e dell'Aouina. Per i suoi sette componenti l'autorità giudiziaria ha emesso cinque ordinanze di custodia, lasciando a piede libero gli altri due.

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