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Stefano Grassi nuovo membro italiano del gabinetto di Juncker

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Stefano Grassi nuovo membro italiano del gabinetto di Juncker

BRUXELLES – È Stefano Grassi il nuovo membro italiano del gabinetto del presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. L’informazione, circolata stamani qui a Bruxelles, chiude una annosa vicenda scoppiata all’inizio di quest’anno quando l’allora esponente italiano dell’entourage dell’ex primo ministro lussemburghese si era improvvisamente dimesso, provocando nuove tensioni tra Roma e Bruxelles.

Grassi, 46 anni, ha una esperienza europea e italiana. Funzionario comunitario, il nuovo collaboratore del presidente Juncker è stato a più riprese consigliere di presidenti del Consiglio in Italia: nel 2011-2013 di Mario Monti, e nel 2013-2014 di Enrico Letta. Prima di assumere l’incarico nel gabinetto Juncker, Grassi è stato finora il rappresentante della Commissione nel Comitato Antici, un organismo chiave del Consiglio che prepara a livello diplomatico le scelte dei capi di Stato e di governo.

L’Italia torna così ad avere un proprio cittadino nel gabinetto Juncker. Nel gennaio scorso, l’allora esponente italiano nell’entourage dell’ex premier lussemburghese, Carlo Zadra, si era dimesso improvvisamente. A quanto è emerso successivamente, la scelta di Zadra è stata provocata da incomprensioni con il capo di gabinetto di Juncker, il tedesco Martin Selmayr. La vicenda aveva aggravato le tensioni che ai tempi segnavano il rapporto tra Roma e Bruxelles.

È buona norma che il gabinetto del presidente della Commissione rifletta tutte le sensibilità nazionali, soprattutto quelle dei paesi più grandi. Era inevitabile che a un certo punto Zadra sarebbe stato sostituito da un altro italiano. Non tanto per garantire equilibri politici o nazionali, ma perché al presidente dell’esecutivo comunitario conviene avere tra i suoi più stretti collaboratori funzionari comunitari che possano tenere con facilità i legami con il paese d’origine.

Il dossier degli affari giuridici e le questioni migratorie
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la scelta di nominare Grassi è stata presa da tempo, ma la Commissione ha voluto consentire al funzionario comunitario di completare il suo periodo nel Comitato Antici, iniziato nel settembre 2014. Nel suo nuovo incarico, Grassi – che ha studiato alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e al Collège d’Europe di Bruges - riprenderà i dossier seguiti a suo tempo da Zadra: gli affari giuridici e le questioni migratorie.

La nomina di Grassi nel gabinetto Juncker giunge in un momento relativamente positivo per i rapporti tra Roma e Bruxelles. Le tensioni del 2015 sono scemate. Dossier delicati continuano a dominare la scena – dalla situazione delle banche alla deriva dei conti pubblici – ma c’è il desiderio da entrambe le parti di trovare un modus vivendi in un contesto di grande incertezza sul futuro dell’Unione dopo la decisione inglese di lasciare l’Unione europea.

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