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dopo le esecuzioni

Nord Corea, dal ministro preso a cannonate allo zio sbranato dai cani. Tutte le epurazioni di Kim

Il leader  Kim Jong Un (Reuters)
Il leader Kim Jong Un (Reuters)

Della Nord Corea o non si sa nulla o trapelano atrocità. È questa la linea del regime più opaco al mondo le cui informazioni sono veicolate da una propaganda che prima di ogni cosa vuole riaffermare il potere incontrastato del leader Kim Jong Un, classe 1984, figlio più giovane del defunto Kim Jong-il, al potere dal 2011. Non sono fatti verificabili come in qualsiasi altro paese, ma è vero che Kim epura da tempo e vuole che il mondo lo sappia, la stampa sudcoreana fa da cassa di risonanza allo storico nemico, a volte anche quella cinese, unico riscontro le informazioni dell’intelligence sudcoreana che valuta quanto siano plausibili queste ricostruzioni. Purghe all’interno e test atomici all’esterno, Seul sempre all’ascolto, Pechino sempre più irritata dalle continue provocazioni, questo il quinquennio di Kim al potere. Negli ultimi mesi fonti sudcoreane hanno sostenuto che questa brutalità non è altro che segnale di fragilità del despota con defezioni e fazioni all’interno del regime.

Oggi la notizia di un vicepremier giustiziato. Come altri gerarchi, anche Kim Yong Jin, 63 anni, avrebbe mostrato «poco rispetto» perché durante una riunione «era seduto in modo scomposto» e avrebbe palesato un «atteggiamento anti-rivoluzionario». Stavolta la fonte non è la stampa ma il ministero della Riunificazione della Corea del Sud.

Ieri altro bollettino del boia ma più cruento che ha fatto il giro di tutti i siti. Kim Jong-un avrebbe fatto infatti giustiziare in pubblico, a inizio mese e con l'aiuto del fuoco della contraerea, due importanti funzionari di vertice del regime, colpevoli di aver disubbidito agli ordini impartiti, riporta il quotidiano sudcoreano JoongAng Ilbo secondo cui la duplice esecuzione, in base a fonti anonime, è avvenuta in un'accademia militare di Pyongyang e sotto la supervisione del “giovane generale”.

2016/Giustiziato per il pisolino
Ri Yong-jin, funzionario al dicastero dell'Educazione, si sarebbe «appisolato in un meeting presieduto da Kim». Affronto da giustificare «l'arresto immediato» e gli interrogatori del ministero della Sicurezza pubblica, fino «all'esecuzione in scia ad altri capi d'accusa contestati come la corruzione».

2016/Il ministro dell’Agricoltura punito per le riforme
L’altro giustiziato sarebbe Hwang Min, ex ministro dell'Agricoltura, verosimilmente a causa delle «proposte di riforma da lui sostenute, viste come sfida diretta alla leadership di Kim Jong-un», ha detto la fonte.

2015/Cannonate sul ministro della Difesa
L’anno scorso il generale Hyon Yong-chol, ministro della Difesa, considerato un possibile rivale del leader vista la forza all’interno della nomenclatura comunista, si era addormentato in una cerimonia presieduta dal “giovane generale” e aveva pure replicato dopo il “severo rimprovero” subito. La propaganda ha voluto far sapere al mondo che è stato preso a cannonate. Nelle foto diffuse da Pyongyang, come quella qui in alto, di solito Kim viene ripreso coi i suoi ufficiali che lo riveriscono e sono in piena sintonia con lui, il suo primo nemico sembra dunque il dissenso interno.

2013/Lo zio sbranato dai cani
A fine 2013 Jang Song Thaek, zio di Kim considerato suo mentore e tutore, sarebbe stato divorato vivo da cani affamati. Gli orribili dettagli dell'esecuzione, aveva scritto il giornale Singaporean Straits Times, sono stati riferiti dal Wen Wei Po, organo ufficiale del partito comunista cinese a Hong Kong. Jang sarebbe stato buttato nudo in una gabbia insieme a cinque stretti collaboratori. Era sospettato di stare organizzando un golpe contro il nipote. All'interno della gabbia ci sarebbero stati 120 cani che non venivano nutriti da tre giorni e che avrebbero ucciso e divorato i condannati. L'esecuzione, chiamata “quan jue” (uccisione con i cani) sarebbe durata circa un'ora ed il leader nordcoreano vi avrebbe assistito assieme a 300 alti funzionari. È la storia su cui si dubita di più ma è un fatto che tutta la famiglia dello zio è stata perseguitata.

2014/Sterminata la famiglia dello zio
Qualche mese dopo si è saputo infatti che tutti i parenti di Jang sono stati giustiziati. Sua sorella Jang Kye-sun e suo marito, l'ambasciatore a Cuba Jon Yong-jin; il nipote e ambasciatore in Malesia Jang Yong-chol e i due figli; i figli, le figlie, i nipoti e i fratelli. Tutti quelli che non erano nel Paese sono stati richiamati a Pyongyang per essere giustiziati. Secondo le fonti alcuni parenti sono stati uccisi con un colpo di pistola in fronte mentre i parenti acquisiti, come la moglie dell'ambasciatore in Malesia, sono stati risparmiati e mandati al confino in villaggi sperduti con le loro famiglie di origine.

Un anno dopo un disertore ha rivelato a Cnn che Kim Kyong Hui, zia di Kim, sarebbe morta per un ictus dopo un'accesa telefonata con il nipote sull'esecuzione di suo marito Jang Song Thaek.

2014/La fidanzata giustiziata riappare viva
Altra storia incredibile. Nel 2014 Kim Jong Un avrebbe fatto giustiziare la sua ex fidanzata, la cantante Hyon Song-wol, perché aveva partecipato alle riprese di un film porno. Qualche tempo dopo la fidanzata appare in un video su Youtube, provava che la ragazza era viva e la notizia falsa.

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