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Clinton-Trump arrivano appaiati al primo scontro in tv

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Clinton-Trump arrivano appaiati al primo scontro in tv

NEW YORK - Gennifer Flowers, una delle amanti della prima ora di Bill Clinton, non sarà fra il pubblico al dibattito presidenziale di questa sera. Donald Trump aveva minacciato di invitarla, per poter parlare di lei durante lo scontro a due. E lei aveva accettato. Poi il vulcanico Donald ha fatto marcia indietro. Sarebbe stata una provocazione eccessiva anche per uno come lui privo di senso del limite pur di raggiungere il suo obiettivo, distruggere l'avversario con qualunque mezzo possibile.

Certo il tono della vigilia resta inusuale nei termini: «Hillary l'imbrogliona! È stata corrotta fin dall'inizio, ed è incredibile che ora possa avere l'opportunità di diventare presidente. Non possiamo assolutamente permetterlo», ha recitato Trump in un recente comizio. Ma Hillary Clinton non è stata da meno: «Trump è emotivamente e psicologicamente inadeguato a diventare il prossimo capo delle forze armate», ha ribattuto la candidata democratica in una dichiarazione televisiva. Se dovesse portare punti a casa, però, dovrebbe aggiungere una battuta tipo: «Come dimostra la sua capigliatura da complessato».

GLI SPETTATORI DEI DIBATTITI PRESIDENZIALI USA
In milioni (Fonte: CPD)

È questo il passaggio che manca a Hillary ma di cui Trump è in pieno possesso: l'affondo finale, spietato ed efficace allo stesso tempo. Il dibattito di stanotte (che sarà trasmesso in diretta da SkyTG24, in chiaro sul canale 50 del digitale terrestre, e RaiNews24) è cruciale perché ci porta alla terza fase di questa interminabile campagna elettorale: dopo la stagione delle primarie, quella delle Convention e del post convention, siamo all'imbocco della dirittura finale che in un soffio ci porterà al voto dell'8 novembre. È in queste sei settimane che si giocherà la partita finale per la Casa Bianca e la partenza di stasera potrebbe essere determinante.

Questo dibattito, il primo, si terrà a Long Island, alla Hofstra University a Hampstead, poco fuori New York. Poi in rapida successione gli altri, il 4 ottobre ci sarà il dibattito tra i vicepresidenti, il repubblicano Mike Pence e il democratico Tim Kaine, alla Longwood University di Farmville, Virginia, moderato da Elaine Quijano. il 9 ottobre ci sarà il secondo scontro diretto fra Hillary e Trump alla Washington University di St. Louis, in Missouri: sarà moderato in coppia da Martha Raddatz (Abc) e Anderson Cooper (Cnn). Infine il 19 ottobre alla University of Nevada-Las Vegas, di Las Vegas, in Nevada. Hillary Clinton e Donald Trump saranno moderati da Chris Wallace, della Fox. È la prima volta che un giornalista di Fox News assumerà questo ruolo, visto che la rete repubblicana è stata fondata solo nel 1996. E Wallace ha già chiarito che il suo ruolo non sarà quello del petulante correttore di fatti sbagliati.

Ma questi sono pettegolezzi, commenti rubati ai margini di una prova o di una conferenza stampa. Eppure l'atmosfera simile è a quella della quiete prima della tempesta. Ci sono stati un po' di confronti a distanza dopo l'attacco a New York e in New Jersey della settimana scorsa, ma poi non ci sono stati altri scontri fra i due se non piccole dichiarazioni.

Sappiamo che Hillary Clinton studia in modo forsennato da almeno tre settimane mentre Donald Trump ha preferito andarsene in giro in campagna, evita di studiare i dossier tecnici che gli hanno preparato i suoi consiglieri e preferisce affidarsi all'improvvisazione: secondo quanto abbiamo sentito l'unica vera prova la farà oggi.

Questo diverso atteggiamento è simbolico della diversità dei due candidati. Hillary è secchiona, preoccupata dal dettaglio, in prova continua con finti Trump che la provocano nei “mock debates”. Il suo punto debole è la rigidità. Barack Obama l'ha chiamata dicendole di essere se stessa, cosa che le riesce difficile. Il suo obiettivo è di provocare Trump, di fargli saltare i nervi con una battuta, di metterlo in difficoltà su cose tecniche o politiche su cui non è preparato (anche perchè, come dicevamo, non studia i dossier) e di respingere allo stesso tempo i sui attacchi che potrebbero essere devastanti.

È anche l'occasione per la signora Clinton di dimostrare al pubblico americano, che in generale la considera competente ma antipatica, calcolatrice e intellettualmente disonesta, di avere una personalità più gradevole di quella che sembra esprimere. Trump dovrà fare molta attenzione a non scivolare su qualcosa che possa dimostrare quanto sia impreparato per guidare un Paese come gli Stati Uniti d'America. La sua grande dote naturale è quella della battuta fulminante, aggressiva, che nei dibattiti per le primarie ha avuto effetti devastanti sui concorrenti.

Prima dell'ingresso sul ring, Trump è il concorrente che ha sconfitto senza pietà ben 16 avversari tra cui Jeb Bush e Marco Rubio. Hillary ha invece avuto difficoltà a contenere il suo unico concorrente, Bernie Sanders. Per Trump la scorrettezza politica, le battute molte negative sul piano personale, la sua capacità di cogliere certi aspetti caricaturali dei sui concorrenti e di trasmetterli al grande pubblico che reagisce con un sorriso sono il suo cavallo di battaglia più efficace. Ma dovrà fare attenzione soprattutto contro una donna: ha anche dato l'impressione di incoraggiare la violenza fisica contro Hillary e ci siamo accorti che c'è una barriera al di là della quale gli americani non sono pronti a perdonarlo, soprattutto nel confronto diretto per la Casa Bianca.

Un esempio? L'attacco alla famiglia Kahn, musulmani che hanno perso un figlio in battaglia. In altre parole, una cosa è il dibattito per la nomination dove tutto, anche i colpi sotto la cintura, possono andare, un'altra è il dibattito per la Casa Bianca. Prima di scendere sul ring, dunque Trump è considerato il più forte, con Hillary, la prima donna a correrere per la presidenza americana, determinata a batterlo davanti a cento milioni di spettatori.

Non sappiamo ancora quanti saranno gli americani incollati davanti al video, ma le stime per il primo scontro sono da record: ci si aspetta che il confronto diretto, trasmesso su reti unificate e moderato da un grande professionista, Lester Holt, anchorman della Nbc, sarà il piu' seguito della storia televisiva americana, Super Bowl sportivi inclusi. Il record spetta al dibattito fra Ronald Reagan e Jimmy Carter nel 1980.

Dal punto di vista degli equilibri Hillary ha avuto un momento di debolezza nei sondaggi ma ha leggermente recuperato nell'ultimo “poll” della Nbc/Wsj, che le dà un vantaggio di 6 punti, il 43% contro il 37% del Donald. Sulla base media dei vari sondaggi il vantaggio di Hillary scende a soli 3 punti. E, come detto, mancano solo 6 settimane al voto dell'8 novembre e a un nuovo appuntamento con la storia.

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