Costruttore, magnate dei media, politico e sempre e soprattutto al centro dell'attenzione e controverso. Donald Trump , a 70 anni, ha coronato il suo ultimo, più ambizioso e improbabile sogno: quello di essere eletto Presidente degli Stati Uniti. La sua storia era cominciata a New York City, nel quartiere di Queens, penultimo di cinque figli di un costruttore. A 13 anni il padre, considerandolo troppo ribelle, lo aveva mandato a studiare presso la New York Military Academy.
Da qui, dove già conquistò fama di playboy, finì poi a studiare per una laurea in economia alla Wharton School della University of Pennsylvania nel 1968. Tre anni dopo, il suo carattere deciso lo porta al comando della società del padre Fred, che ribattezzerà Trump Organization. Determinato a sbarcare nel cuore di Manhattan, mette a segno nel 1983 la costruzione dell'iconico grattacielo della Trump Tower sulla Quinta Avenue con spazi commerciali e appartamenti di lusso. Ma rimane un outsider nei circoli del grande business della città, considerato troppo flamboyant, frequentatore di club e modelle. Dal 1996 al 2015 prende anche il controllo del concorso di bellezza Miss Usa.
La prima avventura politica senza fortuna la tenta in realtà già nel 2000, cercando la nomination del piccolo Reform Party. Poi ci sono gli anni, più fortunati, della televisione: presenta a co-produce lo show di successo The Apprentice tra il 2004 e il 2015. Assai meno bene erano invece andate in precedenza a finire le espansioni nel gioco d'azzardo ad Atlantic City in particolare: i suoi casinò e hotel hanno dichiarato l'amministrazione controllata ben sei volte a partire dagli anni Novanta. In quel periodo lo spettro del fallimento aleggiò costantemente su di lui.
La candidatura per la nomination repubblicana scatta nel 2015, quando scende in campo contro 16 altri candidati, che lo sottovalutano, forte di un messaggio populista che promette di proteggere anzitutto i ceti medio bassi bianchi spesso emarginati dalla politica e dall'economia. Aveva preparato la sua campagna acquisendo credibilità tra le basi del partito con attacchi al presidente democratico Barack Obama insinuando che non era nato negli Stati Uniti. Nel giro di pochi mesi sbaraglia la concorrenza e diventa il candidato del partito nonostante le forti resistenze di numerosi dei suoi notabili che lo giudicano impresentabile.
Le controversie sul suo passato esplodono e lo seguono ma non fermano la sua corsa alla Casa Bianca, sostenuta dalla sua capacità di rivolgersi al disagio di parte del Paese e dalle debolezze del candidato democratico Hillary Clinton. Sospetti affiorano sul suo reddito, se davvero sia ricco come sostiene (10 miliardi di dollari), su tasse mai pagate per anni facendo registrare perdite di business per quasi un miliardo, su relazioni pericolose con personaggi equivoci negli anni dei casinò, sui mancati compensi per i fornitori, sulle truffe da parte della sua Fondazione (usata per coprire spese personali) e della sua Trump University (ai danni di iscritti che non avevano ricevuto i corsi promessi). Lo scandalo più grave esplode con registrazioni di commenti offensivi sulle donne e con accuse da parte di numerose donne di aver subito da lui soprusi sessuali. La sua vita privata è a sua volta turbolenta. Ha avuto tre mogli e cinque figli. L'ultima e attuale moglie, la modella slovena Melania, l'ha sposata nel 2005.
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