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L’Italia blocca la revisione del bilancio Ue

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fra roma e bruxelles

L’Italia blocca la revisione del bilancio Ue

Sandro Gozi (Epa)
Sandro Gozi (Epa)

BRUXELLES – Il governo italiano ha deciso di bloccare la revisione di medio termine del bilancio pluriennale dell'Unione europea per il 2014-2020. La decisione nell'aria da tempo è stata ufficializzata durante un Consiglio Affari generali dal sottosegretario agli affari europeo Sandro Gozi, che ha voluto precisare come l'Italia non abbia messo un veto, ma soltanto posto una riserva. La questione è una di quelle che va decisa all'unanimità dei Ventotto.

«Eravamo pronti ad approvare la proposta della Commissione europea, ma la proposta di compromesso fatta dalla presidenza slovacca non è coerente con le ambizioni europee», ha spiegato il sottosegretario. Non si tratta di un veto, perché quella di oggi non è la sede di decisione sulla revisione, ma di una “riserva” che, di fatto, blocca il provvedimento. «Ci auguriamo che la nostra posizione spinga l'Europa a essere più coerente con sé stessa, a mettere i soldi dove mette le parole e le priorità».

«In questi mesi – ha aggiunto l'uomo politico durante una pausa dei lavori qui a Bruxelles - l'Europa ha parlato di sicurezza, di immigrazione, di fare di più per la disoccupazione giovanile, di diventare meno tecnocratica e capace di rispondere meglio alle esigenze dei cittadini: parlare delle priorità politiche senza metterci le risorse adeguate è un esercizio che non siamo più disposti ad accettare». In particolare, l'Italia vuole che l'Unione investi maggiore denaro nella lotta alla disoccupazione giovanile.

Qui a Bruxelles si nota che la revisione del bilancio comunitario è già molto favorevole all'Italia, poiché prevede un aumento della spesa per temi che al paese stanno a cuore: immigrazione ed economia. Si sospetta che la posizione italiana sia legata all'opinione di bilancio che Bruxelles deve presentare domani e che rischia di essere ambigua o deludente agli occhi del governo. Più che altro, la mossa sembrerebbe rientrare nella strategia pre-elettorale di fare la voce grossa in Europa.

Si vota per un referendum costituzionale il prossimo 4 dicembre. Non a torto, il premier Matteo Renzi considera la prova elettorale un test politico per il suo governo. Pur di attirare i voti dei partiti più radicali e anti-sistema, il presidente del Consiglio vuole assicurare all'opinione pubblica di essere la persona giusta per difendere gli interessi nazionali italiani a Bruxelles. Secondo recenti sondaggi, questa strategia piace a due elettori su tre.

Ciò detto, le trattative sul bilancio europeo continueranno nei prossimi giorni. Già domani, i governi torneranno a riunirsi per discutere del bilancio comunitario per il 2017. Mentre sulla revisione di metà periodo del bilancio comunitario il Consiglio europeo ha un ruolo privilegiato e il Parlamento europeo deve solo dare o sospendere il suo consenso, senza poter presentare emendamenti, nel caso del bilancio annuale le due istituzioni comunitarie sono su un piano di parità.

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