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Renzi: no ai muri con i nostri soldi

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il premier in sicilia

Renzi: no ai muri con i nostri soldi

«I dati trimestrali del Pil non sono soddisfacenti, ma per la prima volta in questo trimestre abbiamo fatto meglio di Francia e Germania». Lo ha detto
Matteo Renzi in Sicilia alla cerimonia di inaugurazione della “Torre Biologica Ferdinando Latteri' dell'università di Catania. La Torre è una struttura dell'ateneo in cui si fa ricerca su nanotecnologie e biomedicina. E riparte proprio da lì , dal Sud che innova e va avanti la rimonta del presidente del Consiglio per invertire sondaggi poco favorevoli su referendum. L’obiettivo è rcuperare gli indecisi che saranno determinati, soprattutto nel Mezzogiorno.

«Il problema - ha sottolineato Renzi - è che c'è un Nord tornato allo stato pre-crisi e un Sud che ha pagato il conto della crisi che ha preso tutta in faccia. Il Mezzogiorno dunque è il nostro problema, ma anche l'opportunità più grande che abbiamo, con una qualità della vita, dei valori, un capitale ambientale e umano meraviglioso: ha però bisogno di uno scatto - ha evidenziato- di un stacco fondamentale per diventare il punto di riferimento di molte realtà».

Renzi è arrivato a Catania nel pomeriggio, per la quarta visita nell’isola dal mese di aprile. Tappa importante di due giorni. Domani sera volerà in Sardegna. Tra gli appuntamenti in agenda l’incontro in serata a Cagliari con il Presidente della Repubblica cinese al Forte Village di Pula.

Ma la tappa catanese e l’intervento all’università è stata anche l’occasione per ricordare quanto sia importante la ricerca per recuperare crescita e sviluppo. Renzi rimarca gli effetti pratici della riforma e i pilastri di un governo fondato sulla «crescita, sull'innovazione» e sull'abbassamento della pressione fiscale. E iI dati Istat sul pil confortano le tesi del premier sull'equazione tra stabilità, riforme e crescita. «E' la prova che abbiamo ragione noi e non gli altri» dice Renzi.

«Fare innovazione è l'unico modo che l'Italia ha per essere fedele a sé stessa e alla propria tradizione. Una fedeltà ai valori e innovare strade nuove e inedite. L'Italia è pronta a questa sfida», ha rimarcato ricordando che sarà proprio Taormina, a pochi chilometri da Catania , a ospitare il G7 nel maggio 2017. «Io trovo che sia intrigante provare a usare l'appuntamento del G7 anche come elemento di richiamo per quelle aziende come il settore bio, nano, agroalimentare e dell'industria della difesa», ha detto Renzi, accompagnato nel tour siciliano dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone.

Stanziati altri 44 milioni per il progetto periferie
«Stamattina sono stati licenziati altri 44 milioni di euro con il progetto per le periferie, oltre ai 1.156 milioni già stanziati dal governo», ha ricordato durante la cerimonia . «Quindi - ha aggiunto - l'alibi di chi dice che non ci sono i soldi non ha più cittadinanza in Italia» e «le comunità locali adesso le risorse ce le hanno». Rivolgendosi al sindaco di Catania Enzo Bianco, che aveva elencato alcuni stanziamenti del governo per la città etnea, Renzi ha rimarcato che lo Stato ha messo a disposizione delle comunità locali risorse che devono essere utilizzate per rispondere alla «sfida del cambiamento in Italia».

A due settimane dal referendum, il presidente del Consiglio ha sottolineato la stabilità dell’esecutivo. «Venerdì - ha detto - faremo mille giorni del governo
ed erano pochi quelli che credevano che avremmo avuto questo orizzonte così ampio». Nell'ambito di questa nuova stabilità di governo l'Italia ha smesso di essere un problema per l'Europa.

Renzi, posto primo veto in Ue su bilancio. Nostri soldi per alzare muri
«Nella giornata di oggi come avevamo annunciato, abbiamo messo il primo veto nella discussione sul bilancio a Bruxelles. Lo ha fatto il sottosegretario Gozi a mio nome a Bruxelles», ha detto inoltre Renzi. Insomma il pressing su Bruxelles continua con una mossa annunciata da giorni e che ha pochi precedenti nella storia. Nei fatti ha posto una 'riserva' formale sulla revisione del bilancio europeo in corso a Bruxelles, esprimendo con i fatti la sua insoddisfazione nei
confronti dei partner e della direzione intrapresa dall'Unione.

«L'Italia è diventata l'alternativa a questa Europa. Siamo per l'Europa, ma per l'Europa che mette al centro esattamente i valori, gli ideali, la passione, l'innovazione e la ricerca» . Un'Europa che sia «un pochino più biotech e nano tecnologie, e un pochino meno regole burocratiche - ha proseguito -. Che quando si trova di fronte alla questione dell'immigrazione abbia uno sguardo carico della complessità del tempo che stiamo vivendo. E non sia superficiale ed egoista».

«Abbiamo posto il veto al bilancio Ue - ha ribadito - perchè pensiamo che non siamo quelli che lasciano semplicemente una parte del continente, del popolo siciliano, a farsi carico dell'immigrazione, di salvare migliaia di vite, e farsi carico della complessità della vicenda. E poi riempiamo di soldi i Paesi europei che non accettano non soltanto un accordo che loro hanno firmato, ma con i nostri soldi tirano su i muri».

Referendum: non è voto su mio futuro, vita bella anche fuori politica
«Si vota Sì o No sulle riforme, non vi preoccupate di quello che faccio io dopo, la vita è bella anche fuori dalla politica...» ha detto Renzi durante un comizio a Ragusa per il Sì al referendum, ironizzando su «quelli che hanno l'ansia della sindrome da giardinetti, 'adesso torno io...'. La politica è un bellissimo servizio, ma c'è anche la vita fuori, i tuoi affetti, il sociale».

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