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Ue: manovra rischia di violare Patto, giudizio finale nel 2017

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LE PAGELLE DELLA COMMISSIONE

Ue: manovra rischia di violare Patto, giudizio finale nel 2017

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – Come previsto da più parti negli ultimi giorni, la Commissione europea ha preferito dare una opinione attendista sul bilancio programmatico italiano. In un comunicato pubblicato stamani, l'esecutivo comunitario ha spiegato che la manovra è «a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità e di Crescita», tanto da avere deciso come gli anni passati di mettere a punto una analisi approfondita sui pericoli di squilibri macroeconomici. Nei fatti però ha rinviato il giudizio al 2017. L'Italia è nella situazione di altri cinque paesi con un deficit pubblico inferiore al 3,0% del Pil: Belgio, Cipro, Lituania, Slovenia e Finlandia.

La scelta della Commissione è stata sofferta. Il governo Renzi ha presentato una manovra controversa. Anziché puntare su una riduzione del deficit strutturale dello 0,6%, il governo prevede un aumento dello 0,4% del Pil. L'Italia ha presentato richieste di flessibilità di bilancio che sono apparse a molti qui a Bruxelles particolarmente esose. Ha commentato il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici: «Il divario (tra impegni e obiettivi, ndr) è ampio, ma una parte significativa della deviazione dipende dai costi provocati dai terremoti e dall'accoglienza di rifugiati. Ne terremo conto». Il dialogo con Roma, ha detto, «continuerà». La Commissione pubblicherà nei prossimi mesi un rapporto per valutare se la regola relativa alla riduzione del debito è stata rispettata: «Valuteremo in quella circostanza se il divario tra impegni e obiettivi è stato ridotto».

Nella sua opinione, Bruxelles “invita” le autorità italiane «a prendere le necessarie misure nel processo decisionale di approvazione del bilanco per assicurare che la Finanziaria per il 2017 sarà rispettosa del Patto di Stabilità». Il verbo invitare non è banale: è una richiesta morbida, peraltro non precisamente quantificata. Non basta. L'invito, si precisa, giunge nel contesto di una comunicazione sulla politica di bilancio della zona euro che contribuisce ad annacquare la richiesta.

Prendendo atto delle perduranti difficoltà economiche dell'unione monetaria, Bruxelles ha infatti deciso per la prima volta di proporre ai paesi membri di spostare la posizione di bilancio aggregata della zona euro da neutra a moderatamente espansiva, consentendo di aumentare il deficit aggregato dello 0,5% del Pil. La comunicazione segue di quasi due anni un altro tentativo di modernizzare il Patto di Stabilità. Nel gennaio 2015, Bruxelles pubblicò nuove linee-guida sulla flessibilità di bilancio. L'esortazione a spendere di più per sostenere l'economia, perché in fondo è di questo che si tratta, riguarda i paesi con un surplus di bilancio o con un deficit molto basso (in particolare la Germania, ma anche l'Olanda o l'Estonia). Non riguarda invece i paesi che sono lontani dal pareggio di bilancio o che hanno debiti pubblici elevati, come l'Italia. Ha precisato ancora il commissario Moscovici: «I paesi che lo possono devono spendere di più nell'interesse di tutti».

Durante una conferenza stampa a Bruxelles, l'uomo politico francese ha sottolineato che questa scelta è «un passo decisivo» verso l'unione politica. Notando che a modo suo la Commissione europea si sta comportando in questo caso da ministro delle Finanze dell'unione monetaria, hai poi aggiunto: «Vogliamo sostituire a una statistica influenzata dal destino (vale a dire il deficit aggregato della zona euro e la rispettiva posizione di bilancio, ndr) una chiara volontà politica». La scelta della Commissione è economicamente interessante e politicamente significativa, ma non sarà di facile messa in pratica. Il Patto di Stabilità può imporre politiche restrittive ai paesi membri, ma può solo raccomandare politiche espansive agli stessi paesi membri. Un altro aspetto con cui toccherà fare i conti è la Banca centrale europea. Tra le altre cose, bisognerà che ci sia compatibilità tra politica di bilancio e politica monetaria, e in particolare gli acquisti di titoli sul mercato.

«Sul bilancio 2017 la Commissione Ue riconosce le esigenze dell'Italia per terremoti, sicurezza, immigrazione e apprezza le riforme», ha commentato con un tweet il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan riferendosi al giudizio della Commissione Ue.

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