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Le due donne ministre di Trump

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la scelte del presidente eletto

Le due donne ministre di Trump

Donald Trump e Betsy DeVos (Afp)
Donald Trump e Betsy DeVos (Afp)

NEW YORK - Non solo “uomini bianchi” di una certa età: Donald Trump ha proposto due donne per due ministeri importanti, Nikki Haley, la giovane e attraente governatore della Carolina del Sud per la carica di rappresentante permanente alle Nazioni Unite (grado di ministro) e Betsy DeVos, una donatrice di fondi elettorali del Michigan, esperta di didattica, per la carica di Segretario per la pubblica istruzione. Ben Carson, l'afroamericano neurochirurgo che si ritirò dalle primarie per appoggiarlo subito dopo, è destinato invece alla guida del dipartimento lo sviluppo urbano e per le case popolari.

Le mosse rappresentano l'ultimo tentativo del presidente eletto di muoversi al centro e di allargare il suo abbraccio non solo a minoranze, ma ad ex nemici giurati della sua corsa elettorale come la Haley, uno dei governatori che si era schierato contro di lui e che aveva mantenuto fino alla fine una posizione molto critica. È questo l'esempio più chiaro di quanto Trump stia virando lontano dalla retorica aggressiva della campagna elettorale e di quanto secondo molti, questo giornale incluso, meriti il “beneficio del dubbio”.

Due donne per Trump

Ieri al coro di apertura nei confronti del presidente eletto si è aggiunto Tom Friedman del New York Times: «Continueremo ad avere una posizione vigile - ha scritto dopo l'incontro di martedì in cui Trump ha offerto varie aperture politiche al quotidiano che più lo ha ostacolato durante la campagna - credo però - ha continuato Firedman - che su alcuni temi, incluso l'ambiente, potremo essere sorpresi in modo positivo, forse Trump non legge molto i dossier, ma ascolta, come nel caso dell'inutilità di forme di tortura tipo water boarding che invocava in campagna elettorale».

Durante la chiaccherata con il New York Times Trump ha raccontato di aver avuto un incontro con James Mattis, l'ex generale dei marines, ex capo del comando centrale, candidato alla guida del Pentagono: «Era contro il water boarding e mi dice: “Dammi due birre a un po' di sigarette e posso ottenere risultati migliori”», racconta Trump. «Una risposta che mi ha molto colpito e mi ha convinto a cambiare posizione». Trump appare dunque molto più' pragmatico di quello che poteva sembrare alla luce del bagaglio retorico delle elezioni e lo sarà anche sul fronte commerciale. L'idea degli esperti è che cambierà alcune cose nel Nafta, ad esempio, senza abolirlo e senza creare ostacoli drammatici all'attuale struttura commerciale produttiva fra Messico, Stati Uniti e Canada. E per ciò che riguarda il controverso TPP, che non aveva l'appoggio dei democratici in Congresso, era già stato stralciato da Obama una decina di giorni fa. Il fatto che Trump abbia confermato di volerlo cancellare non era una novità, piuttosto nel video dell'altra sera in cui anticipava alcune delle sue iniziative economiche era più importante l'annuncio di voler avviare negoziati per accordi commerciali bilaterali.

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È ovvio che il beneficio del dubbio su questi vari fronti centrali sia per le prospettive economiche che per quelle di politica estera o interna vale fino a quando non si arriverà a proposte concrete. Solo allora si potrà capire se la virata di Trump di questi giorni ha solo valenza retorica o anche un contenuto concreto. Nel frattempo il presidente eletto è oggetto di attacchi da parte della destra: il New York Post, ad esempio, lo ha preso in giro trasformando la sua capigliatura in un cono di gelato rossastro con un titolo che lo metteva alla berlina: «I suoi sostenitori non saranno felici del suo nuovo corso». L'idea è che Trump abbia sfruttuato al massimo le posizioni estreme per conquistare voti che non avrebbe avuto per poi mollare la base una volta raggiunto l'obiettivo della Casa Bianca.

La Haley potrebbe essere un esempio classico: è uno dei personaggi di punta del partito repubblicano, ha 44 anni, i genitori Ajit Singh Randhawa e Raj Kaur Randhawa sono immigrati dall'India in Canada e poi in America grazie a una borsa di studio. La Haley fa parte della corrente più centrista di un partito repubblicano spaccato fra conservatori sociali, fiscali, teapartisti e ora esponenti del movimento Alt Right. È sempre stata nel mirino di uno dei commentatori più aggressivi della destra repubblicana, Ann Coulter, che la attaccava con ferocia e che continua ad attaccarla oggi: «C'era bisogno di una ragazza, l'ha presa, ma non c'era bisogno di averne due...», ha twittato ieri. La battuta per la seconda “ragazza” è riferita alla possibile scelta di Romney al dipartimento di Stato.

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