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Facebook, le entrate si impennano del 49%. Utenti verso quota 2…

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Facebook, le entrate si impennano del 49%. Utenti verso quota 2 miliardi

NEW YORK - Facebook batte nettamente le previsioni di entrate, mettendo a segno un aumento del giro d'affari trimestrale del 49% a 8,03 miliardi di dollari rispetto ai 5,83 miliardi dello stesso periodo del 2016 e sopra le attese degli analisti, che avevano scommesso su 7,8 miliardi di dollari. E i profitti sono aumentati anch'essi, del 76,6% a tre miliardi, contro gli 1,73 miliardi dello scorso anno. Anche se nel dopo mercato il titolo ha così ceduto quasi il 2% dopo aver già guadagnato il 30% e raggiunto massimi storici martedì.

Sui fondamentali il re dei social network guidato da Mark Zuckerberg ha tratto vantaggio soprattutto da un incremento della raccolta pubblicitaria del 51% a 7,86 miliardi. Le entrate da inserzioni nel segmento “mobile” hanno in particolare rappresentato ben l'85% del totale, un miglioramento rispetto all'82% di un anno fa. Il risultato pubblicitario complessivo ha superato previsioni ferme a 7,68 miliardi.

Spazi di ulteriore crescita ci sono ancora. Le aziende, stando ai sondaggi, intendono aumentare la loro spesa pubblicitaria su Facebook. E anche gli utenti del social network continuano a moltiplicarsi, saliti nel primo trimestre a 1,94 miliardi dagli 1,86 miliardi a fine 2016 e avviati probabilmente a superare i due miliardi nei tre mesi in corso. Gli utenti medi quotidiani sono lievitati a 1,28 miliardi da 1,23 miliardi.

Facebook ha però davanti a sé anche sfide da risolvere. Nelle ultime ore ha annunciato l'assunzione di tremila nuovi dipendenti da destinare al controllo dei contenuti falsi o ancora peggio violenti, soprattutto nei nuovi servizi video che sta rafforzando.

Il bilancio trimestrale di Facebook è stato l'ultimo tra quelli delle cinque grandi società hi-tech americane a uscire. In precedenza avevano battuto le attese di utili ma non sempre di fatturato gli altri quattro big, Apple ieri e prima di lei Alphabet, Amazon e Microsoft.

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