DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES - È un quadro dell’Italia ancora una volta in chiaroscuro quello che la Commissione europea illustrerà lunedì qui a Bruxelles quando l’esecutivo comunitario presenterà una serie di rapporti sugli stati membri della zona euro. Il paese eviterà sanzioni sul fronte dei conti pubblici, ma sarà oggetto di una serie raccomandazioni che metteranno il dito nella piaga, ricordando il ritardo di competitività e suggerendo modifiche anche alla tassazione immobiliare.
Le raccomandazioni in arrivo lunedì
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, le raccomandazioni-paese spazieranno dalla politica di bilancio alla tassazione, dal mercato del lavoro al settore bancario. In primo luogo, la Commissione europea chiederà al paese di risolvere la questione dei crediti inesigibili del settore creditizio, che continua a essere la palla al piede del sistema economico. Da mesi ormai, Roma e Bruxelles stanno negoziando una ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena e di due banche venete.
Finestra Bce tra poco si chiude
A Bruxelles c’è l’evidente sensazione che la Banca centrale europea non continuerà indefinitamente la politica di allentamento quantitativo, che sta contribuendo a mantenere i tassi d’interesse bassi e ad allentare le pressioni del mercato sui paesi ad alto debito. La Commissione europea lascerà intendere che la finestra di opportunità per mettere mano senza eccessivi costi alle pecche del settore bancario si sta rapidamente chiudendo.
Reintrodurre tassa prima casa su redditi alti
L’esecutivo comunitario metterà anche l’accento sulla politica di tassazione, sottolineando la necessità di continuare a spostare l’imposizione dalla produzione ai consumi, in modo da incentivare l’occupazione. In questo contesto, tra le altre cose, la Commissione europea consiglierà di ridiscutere la recente decisione governativa di abolire la tassa sulla prima casa, suggerendo possibilmente di reintrodurla almeno per i redditi più elevati e le famiglie più abbienti.
Le altre raccomandazioni
Sempre nelle raccomandazioni-paese, riassunte per grandi aree, Bruxelles suggerirà nuove misure per migliorare il collocamento dei disoccupati, con procedure più mirate; rendere più efficiente la giustizia civile per velocizzare i procedimenti giudiziari; aprire nuovi mercati dei servizi alla concorrenza per stimolare l'attività economica; completare la riforma dell’amministrazione pubblica per facilitare la vita quotidiana di famiglie e imprese.
Le valutazioni sui conti
Sul fronte dei conti pubblici, come già scritto, la Commissione ha trovato un compromesso tra risanamento del bilancio e rafforzamento della crescita (si veda Il Sole 24 Ore di mercoledì scorso). Nella sua raccomandazione, esorterà il paese a continuare sulla strada del taglio del debito, ma a differenza del passato non preciserà un obiettivo di riduzione del deficit. Solo nel documento introduttivo ricorderà che secondo le regole comunitarie la manovra per il 2018 dovrebbe essere dello 0,6% del Pil.
Rinvio all’autunno
Nei fatti, la decisione sposta il problema all’autunno, quando è facile prevedere nuove trattative tra Roma e Bruxelles sulla legge di bilancio per l’anno prossimo. «La manovra di aprile pari allo 0,2% del Pil, adottata dal governo Gentiloni dopo molti tira-e-molla, è stata apprezzata qui a Bruxelles ed è stata strumentale a questa soluzione compromissoria», spiega un funzionario comunitario. Grazie alla manovra, il paese non verrà sanzionato per debito eccessivo.
Il nodo degli investimenti
Il mancato aumento degli investimenti nel 2016, promesso a suo tempo dal governo, verrà perdonato poiché l’inizio del nuovo periodo di bilancio comunitario ha rallentato il programma di spesa. Infine, sempre domani, la Commissione presenterà un rapporto sugli squilibri macroeconomici di cui è oggetto il paese, dall’elevato debito alla bassa competitività. Sarà l’occasione per una valutazione del Piano nazionale delle Riforme, che secondo le ultime informazioni è stato considerato positivamente.
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