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Attacco kamikaze al concerto pop: 22 morti a Manchester

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Attacco kamikaze al concerto pop: 22 morti a Manchester

Un’esplosione letale ha funestato una serata di gioia e divertimento a Manchester, in Gran Bretagna, durante il concerto della pop star americana Ariana Grande. La Manchester Arena, la struttura più grande indoor d’Europa, con una capienza di oltre 21mila posti, era affollata sorpattutto di giovani e giovanissimi fan mentre alle 22.30 ora locale una deflagrazione ha seminato la morte e il panico tra il pubblico.

ATTENTATO MANCHESTER ARENA

Secondoquanto riferito dalla polizia di Manchester, 22 persone sono morte nell’esplosione e quasi 60 sono state ferite. La prima vittima identificata è una 16enne, fan di Ariana Grande, Georgina Bethany Callander. Il Telegraph scrive poi che 12 persone risultano disperse. L’atto terroristico è stato compiuto da un uomo solo, probabilmente un kamikaze, morto nell'esplosione.

Tra i morti ci sono anche bambini. La bomba è stata probabilmente piazzata nella zona del foyer, non lontano dalle biglietterie, subito fuori dall'area degli spalti. Immagini registrate da testimoni oculari hanno mostrato scene di terrore, con urla seguite dal fuggi fuggi generale. Testimoni oculari, sentiti dal Mirror, parlano di una bomba imbottita di chiodi.

L'indagine, stando alla Bbc, è stata affidata alla North West Counter Terrorism Unit, ma rinforzi dell'antiterrorismo di Scotland Yard sono stati inviati da Londra già nella notte. Nella stessa capitale sono state rafforzate le misure di sicurezza.

La premier britannica Theresa May ha diffuso stanotte un messaggio di cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime dell'esplosione alla Manchester Arena, sottolineando che l'episodio viene indagato come «un orrendo attacco terroristico»: la campagna elettorale in Gran Bretagna sarà sospesa per oggi, mentre la premier ha convocato d'urgenza, per stamattina, il consiglio dei ministri e il comitato d'emergenza Cobra. Al termine di questa riunione, May parlerà alla nazione per poi partire alla volta di Manchester.

Si tratta del peggiore attacco terroristico su suolo britannico dal 7 luglio del 2005 quando a Londra quattro bombe piazzate da Al Qaeda su mezzi del trasporto pubblico uccisero 56 persone, compresi i quattro kamikaze, e ne ferirono 700.

Oggi sventolano bandiere a mezz'asta non solo a Downing Street ma anche a Bruxelles, dove il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker si è unito al dolore dei britannici offrendo su Twitter le sue «più profonde condoglianze» al governo e al popolo britannico.

Già numerosi leader politici mondiali, dal presidente cinese Xi Jinping al premier australiano Malcom Turnbull, da Donald Trump («Questa ideologia perversa deve essere completamente annientata e le vite innocenti vanno protette») a Vladimir Putin, da Angela Merkel a Paolo Gentiloni, hanno espresso dolore e vicinanza al popolo inglese per l'attentato.

Al momento non risultano italiani coinvolti nell'attentato di Manchester, riferiscono fonti dell'ambasciata italiana a Londra, che da stanotte sta lavorando in coordinamento con il consolato generale e l'Unità di Crisi della Farnesina. Il ministro dell'Interno, Marco Minniti, ha convocato una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo alle 15 al Viminale, con la presenza dei vertici delle forze di polizia e dei servizi di intelligence.

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