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La Ue fa un passo avanti verso la difesa comune (senza Londra)

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CONSIGLIO EUROPEO

La Ue fa un passo avanti verso la difesa comune (senza Londra)

BRUXELLES – «L'Europa che protegge», mantra del nuovo capo di stato francese Emmanuel Macron, ha fatto oggi un passo avanti nel settore della sicurezza, con la conferma che a breve dovrebbero vedere la luce nuove forme di cooperazione rafforzata in un contesto internazionale instabile e mentre prosegue l'ondata di violenza terroristica. Venerdì i Ventotto vorranno agire con lo stesso spirito sul fronte commerciale, con una maggiore difesa degli interessi europei contro la concorrenza sleale.

Tusk: passo storico
I capi di Stato e di governo «hanno deciso di istituire le cooperazioni per la difesa: è un passo storico», ha detto il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk durante una pausa del vertice europeo di metà anno che si sta svolgendo qui a Bruxelles. L'ex premier polacco ha voluto precisare che le cooperazioni rafforzate nel campo della difesa «hanno l’ambizione di essere aperte a tutti». Il passaggio è stato facilitato da due fattori.

Il primo è la decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione: nei decenni, Londra ha sempre bloccato collaborazioni in campo militare. Il secondo fattore è legato all'arrivo del presidente Macron all'Eliseo, che ha dato nuovo impulso al ruolo della Francia in Europa: «Tra me e la cancelliera Angela Merkel – ha detto Emmanuel Macron - c'è un dialogo strategico e costante». Questo porterà a conclusioni concrete che «da qui a tre mesi si tradurranno in una nuova una tabella di marcia» per l'Europa.

Piani concreti entro tre mesi
Secondo le conclusioni del summit dedicate alla difesa e alla sicurezza, i paesi membri dovranno «entro tre mesi» presentare le liste degli «impegni» e dei «criteri vincolanti» con cui mettere a punto nuovi progetti di collaborazione. Le nuove missioni dovranno essere compatibili con gli impegni presi sia con la Nato che con le Nazioni Unite. In una conferenza stampa, la cancelliera Angela Merkel ha parlato in particolare di future operazioni in Africa.
Sempre oggi, i Ventotto hanno annunciato che i gruppi tattici europei (battlegroups, in inglese) verranno finanziati dal meccanismo Athena, che già oggi gestisce i costi comuni delle operazioni militari dell'Unione. I gruppi tattici sono nati con il Trattato di Lisbona, ma non sono finora mai stati utilizzati in mancanza di una intesa sugli aspetti economici. Attenzione poi è stata data alla lotta anti-terrorismo su Internet, eventualmente con prossime misure legislative a livello europeo.

Merkel: coinvolgere Pmi
La cancelliera tedesca ha voluto prendere posizione sul nuovo Fondo europeo della Difesa notando come possa incitare a «uno sviluppo della collaborazione industriale». La signora Merkel ha messo l'accento sul ruolo delle piccole e medie imprese, che devono ricevere il sostegno della Banca europea per gli investimenti. In questo senso, i Ventotto si sono trovati d'accordo per «identificare rapidamente appropriati progetti» militari.

Il dossier commerciale
«L'Europa che protegge» dovrebbe anche concretizzarsi sul fronte commerciale. Il tema verrà trattato domani dai leader (che proprio oggi hanno rinnovato per altri sei mesi, fino al gennaio 2018, le sanzioni economiche contro la Russia per il suo ruolo in Ucraina). La dichiarazione finale, ancora negoziata questa sera, è per certi versi una svolta: l'Europa conferma l'impegno al libero commercio, ma vuole che questo sia equo, basato sulla reciprocità e nel caso sulla possibilità di bloccare investimenti dall'estero nei settori più strategici.

Difendersi meglio dal dumping
Ha precisato il presidente Macron: «Sono assolutamente favorevole al libero scambio, ma non all'ingenuità», in quanto «l'Unione è praticamente il solo spazio economico al mondo che non si difende davanti alle politiche aggressive di dumping». Per questo, ha continuato, «non sono assolutamente favorevole al protezionismo, ma sono favorevole alla reciprocità» di condizioni tra l'Unione europea e i paesi terzi. Altrimenti «ammettiamo che la nostra attrattività si farà a spese della nostra sovranità».

Lo sguardo corre alla concorrenza sleale della Cina. Proprio questa settimana il Parlamento europeo ha rafforzato misure di difesa commerciale proposte dalla Commissione. Il tema, tuttavia, è controverso. D'altro canto, tutti sono d'accordo perché l'Europa protegga di più: un modo anche per togliere argomenti ai partiti euroscettici. Non sempre, tuttavia, vi è concordanza di veduta sul modo in cui mettere in pratica questa nuova strategia.

May: nessun cittadino Ue dovrà lasciare il Regno Unito
La premier britannica Theresa May ha assicurato ai leader europei che nessun cittadino europeo dovrà lasciare il Regno Unito quando questo uscirà dalla Ue, e che a tutti verrà data la possibilità di regolarizzare il proprio status. Secondo quanto si apprende, la May avrebbe proposto di dare la residenza piena, con tutti i diritti connessi, ai cittadini europei residenti nel suo Paese da almeno 5 anni.

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