Mondo

Migranti, Tusk: membri G20 ipocriti su sanzioni Onu contro i trafficanti

  • Abbonati
  • Accedi
amburgo

Migranti, Tusk: membri G20 ipocriti su sanzioni Onu contro i trafficanti

Foto Ap
Foto Ap

AMBURGO. Dai nostri inviati - Il tema di possibili sanzioni ai trafficanti di migranti in arrivo dall'Africa entra nell'agenda del G-20 di Amburgo. La proposta arriva da Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo. “Più di 2mila persone sono morte in mare quest'anno, e ancora di più nel deserto. “Proporrò sanzioni mirate dell'Onu contro i trafficanti”, con il congelamento di beni e divieto di viaggiare” ha detto l'ex premier polacco in una conferenza stampa prima dell'inizio del vertice e ha poi ribadito la sua proposta in un tweet, in cui parla di questa misura come indispensabile per affrontare questa emergenza ormai strutturale: “È veramente il minimo che possiamo fare. Sfortunatamente, non abbiamo il pieno supporto nemmeno per questo”. Se questo dovesse essere confermato durante il vertice, mostrerebbe “l'ipocrisia di alcuni membri del G20”.

Più volte, Tusk ha citato l'Italia come il fronte davanti alla Libia, che ha più bisogno della solidarietà europea. Su tutto una cifra: ammontano a 1,6 miliardi di dollari nella sola Libia i proventi del traffico di essere umani. Tusk ha sostenuto che i flussi devono essere fermati all'origine, come è avvenuto nel Mediterraneo orientale, ma in quel caso, ha osservato, l'Europa aveva come interlocutore la Turchia, che ha un Governo stabile, a differenza della Libia. Il vertice sembra invece più compatto sul tema degli aiuti e di maggiori investimenti in Africa, una delle priorità della presidenza tedesca.

Non solo migranti
Sugli altri temi della riunione dei maggiori Paesi industriali e delle principali economie emergenti, la ricerca dell'unanimità appare difficilissima e rischia di portare a compromessi sul minimo comun denominatore. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha insistito che le questioni del commercio internazionale vengano trattate nel G-20 e sulla necessità di evitare iniziative unilaterali, ma sul vertice incombe la minaccia del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di imporre restrizioni all'import di acciaio, sfruttando una norma sulla tutela della sicurezza nazionale.

La misura, diretta alla Cina, finirebbe per danneggiare anche altri partner, fra cui i Paesi europei, la Corea del Sud, il Canada e il Messico. Il ministro degli Esteri tedesco, Sigmar Gabriel (che prima dell'avvio del summit ha incontrato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni), ha detto ad Amburgo che la mossa americana potrebbe innescare una guerra commerciale. La questione dell'acciaio è all'attenzione di un gruppo di lavoro del G-20 e da parte europea si insiste che venga affrontata in questo ambito. Nel caso dell'introduzione di restrizioni da parte degli Usa, l'Unione europea potrebbe varare delle ritorsioni per le quali sta già predisponendo una lista.

“Ammontano a 1,6 miliardi di dollari nella sola Libia i proventi del traffico di essere umani”

 

Il futuro del commercio globale
Sull'importanza di mantenere aperti gli scambi internazionali, che figura in testa all'agenda della presidenza tedesca, come su altri temi, fra cui il clima, il cancelliere tedesco Angela Merkel si trova davanti a una difficile quadratura del cerchio, come lei stessa l'ha definita: da un lato riaffermare gli impegni della comunità internazionale, dall'altra non isolare completamente Trump. Gli Stati Uniti si preparerebbero a fare marcia indietro anche alle limitate concessioni fatte al G-7 di Taormina sul linguaggio del comunicato finale per quanto riguarda la lotta al protezionismo.

Fonti europee sostengono che con l'accordo della vigilia con il Giappone, l'Unione europea ha mostrato il suo impegno sul libero scambio. Sul clima, la presidenza tedesca ha valutato l'ipotesi di redigere un'appendice al comunicato, sottoscritta a 19 (anche se la posizione dell'Arabia saudita resta incerta), mentre nel comunicato finale, che verrà discusso nella notte dagli sherpa, si farebbe riferimento a innovazione e sicurezza energetica, un tema quest'ultimo che sta a cuore a Trump.

Le parole di Trump
Le autorità europee hanno anche reagito al discorso del presidente americano a Varsavia. “Abbiamo ascoltato - ha detto Tusk - la riaffermazione dei valori occidentali e della comunità transatlantica, che volevamo sentire da tempo. Vedremo se ora si tramuteranno in un cambio di linea politica”. Nel pomeriggio Trump incontrerà per la prima volta il presidente russo Vladimir Putin, una riunione cui fanno da sfondo le accuse a Mosca da parte dei servizi segreti americani di aver manipolato le presidenziali negli Stati Uniti.

Una risposta comune del G-20 ai lanci di missili da parte della Corea del Nord resta un'altra incognita, una questione che dovrebbe figurare nel colloquio fra Trump e Putin così come la situazione in Siria.

© Riproduzione riservata