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Brexit, Comuni approvano la legge di revoca alla normativa Ue

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il «GReat repeal act»

Brexit, Comuni approvano la legge di revoca alla normativa Ue

LONDRA - Tregua nella battaglia su Brexit: l'approvazione da parte del Parlamento britannico della legge che recide i legami con l'Unione Europea concede al Governo una vittoria temporanea, ma il vero test arriverà nelle prossime settimane quando i deputati discuteranno i molti emendamenti proposti.

Dopo oltre tredici ore di discorsi pro e contro il Great Repeal Bill i deputati nella notte hanno approvato la legge, con 326 voti a favore e 290 contrari. Un margine superiore al previsto per i voti a favore, dovuto al fatto che nessun deputato conservatore si è ribellato, mentre sette deputati laburisti non hanno rispettato il diktat del leader Jeremy Corbyn di votare contro.

Il Governo aveva avvertito che la mancata approvazione della legge avrebbe portato a un'uscita caotica dalla Ue e non avrebbe rispettato la volontà popolare espressa nel referendum del giugno 2016 a favore dell’uscita dalla Ue. L'opposizione laburista ha invece definito la legge “un affronto alla democrazia parlamentare”.
«Il Parlamento ha preso una decisione storica - ha dichiarato la premier Theresa May - di rispettare la volontà del popolo britannico e votare per una legge che porta chiarezza e certezza in vista della nostra uscita dalla Ue, dando fondamenta solide ai negoziati».

Il Great Repeal Bill annulla la supremazia delle leggi Ue in Gran Bretagna, cancellando lo European Communities Act del 1972 che aveva portato il Regno Uniti nella Comunità europea, e punta a riassorbire poi le norme europee nella legislazione britannica con eventuali modifiche e riforme. L'opposizione l'ha soprannominata “legge copia e incolla”. Superato lo scoglio del voto di ieri notte, il percorso della legge resta irto di ostacoli. Molti deputati, anche conservatori, hanno proposto sostanziali emendamenti alla legge come è formulata attualmente. La ragione è che concede poteri considerati eccessivi al Governo di decidere appunto quali norme Ue abrogare e quali integrare e quali modifiche introdurre.

In ottobre, dopo i congressi dei principali partiti, la legge tornerà in Parlamento per la cosiddetta lettura “riga per riga”. Deputati di tutti i partiti hanno già proposto emendamenti, sia per limitare il potere del Governo e concedere maggiore facoltà di scrutinio alla Camera dei Comuni, sia per inserire norme specifiche come la tutela dei diritti dei lavoratori dopo Brexit. Ieri il Parlamento ha votato a favore di limitare il periodo di discussione a 64 ore in un massimo di otto giorni. La legge passerà poi alla Camera dei Lord.

Il Governo ha fatto sapere stamani di voler continuare ad avere un rapporto di “stretta e profonda collaborazione” con la Ue in materia di sicurezza e lotta contro il terrorismo. In un documento negoziale pubblicato oggi, Londra dichiara che continuerà a fornire soldati e sostegno alle operazioni militari Ue. «In una fase di instabilità internazionale e crescenti minacce, l'impegno del Regno Unito a sostenere la sicurezza europea resta incrollabile - ha affermato il ministro della Difesa Michael Fallon. – Con il maggiore budget per la Difesa in Europa, la più grande Marina e soldati e aeroplani dispiegati su terra, aria e mare in Europa, il nostro ruolo nella difesa del continente non è mai stato più vitale».
Il Governo spera che la disponibilità a una stretta collaborazione in tema di difesa e lotta al terrorismo possa ammorbidire i toni aspri tra Londra e Bruxelles e facilitare i negoziati su Brexit che riprenderanno la settimana prossima per un quarto round.

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