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    Dossier | N. 11 articoliLa Germania al voto

    Ecco chi è l’uomo «marketing» che ha rifatto l’immagine all’Afd

    Niente testa rasata, nessuna svastica tatuata, né un linguaggio muscolare, ma un curriculum internazionale e una missione chiara: cercare di togliere all'Afd, almeno all'apparenza, la sua anima nera. Ecco l'uomo che ha contribuito a portare sulle soglie del Bundestag il partito di estrema destra, che rappresenta la principale incognita di questa tornata elettorale in Germania. «Non ci saranno neonazisti in Parlamento», sorride Thor Kunkel, lo stratega di una campagna pubblicitaria, che fa sperare ora ad Alternative fuer Deutschland di fare breccia anche in alcune zone dell' Ovest del Paese, e non solo in quei Laender del Est, come la Sassonia, dove insoddisfazione e disoccupazione la fanno già volare intorno al 24%, stima. Seduto nella sede del partito, tra i suoi manifesti pubblicitari in un anonimo palazzone del centro di Berlino, Kunkel – 54 anni - racconta a Radio24 la “sua” Afd.

    «È un movimento con più anime, forse anche in contrasto tra loro. E quella estremista è solo una componente».

    Tutti mettono in guardia dalla minaccia rappresentata dall'Afd: se diventerà il terzo partito della Germania sarà anche colpa o merito suo. Nessuno scrupolo?
    Non c’è alcun pericolo per la democrazia. Quello che io ho cercato di fare è portare l'Afd vicino alla gente. Era considerato socialmente inaccettabile, io ho voluto dire ai tedeschi di guardare prima di tutto a se stessi e alla propria condizione. E quindi di fidarsi di noi. Afd si preoccupa degli interessi della Germania, ma sempre con mezzi democratici. I neonazisti sono altri, come la Npd.

    I migranti sono un bersaglio ricorrente della vostra campagna pubblicitaria. In alcune zone del Paese sono anche aumentati i reati contro i centri di accoglienza. Trasmettere tutta questa paura non ha anche un ruolo?
    Non siamo noi ad alimentare la paura, ma la paura arriva dalla cronaca di tutti i giorni. Basta vedere quante aggressioni ci sono alle donne.

    Le molestie di massa a Colonia hanno portato un bel po' di voti all'Afd?
    Io ho accettato questo incarico, dopo quella notte di Capodanno di 2 anni fa. E' per me inaccettabile che 1.025 donne abbiano denunciato molestie. Le donne della mia generazione hanno lottato per avere diritti. E non hanno nulla a che fare con la cultura di chi ora arriva dall'Africa e pensa di imporsi con muscoli, coltelli e col pene.

    Ci sono molte donne nei vostri manifesti pubblicitari. “In bikini, invece che col burqa” - secondo il vostro slogan, o con bambini in braccio. Lei ha cercato di dare un volto rassicurante ad una forza che con le sue tendenze neonaziste invece fa paura…
    L'Afd è molto vicina alle donne, è un movimento femminista, potremmo dire. E non c'è alcun pericolo per la democrazia, lo ripeto. La nostra candidata, Alice Weidel, è dichiaratamente lesbica. Quanto a me, da giovane ho militato nei Verdi. Ho visto più pericoli per la democrazia lì, con chi aveva simpatie con le posizioni di ex terroristi.

    Chi vi voterà?
    Ci rivolgiamo a tutti, ci sostengono molti giovani delusi, ma tantissimi sono anche gli anziani trascurati dagli altri partiti. Non è vero che tutto è in ordine in Germania. Ed è necessario che ci sia qualcuno che faccia vera opposizione. Ad Est, come in Sassonia, andiamo già forte, ma abbiamo provato a sfondare anche ad Ovest. E in Baviera, ad esempio, la crisi migranti ha portato tanti verso il nostro partito.

    A quale prezzo? Facendo entrare al Bundestag un partito neonazista?
    È la Merkel ad essere un pericolo per la democrazia. Lei ha detto che non c'è alternativa alla Cdu, solo i dittatori parlano così. Siedono già in Parlamento persone pericolose per la democrazia. L'Afd ora deve crescere, diventare adulto e poi vedremo.

    Vedremo cosa? Ammette quindi anche lei che ci possano essere dei rischi?
    Vedremo se sarà pericolosa o piuttosto, come credo e spero, una componente che contribuisce alla stabilizzazione della democrazia in Germania. Una vera forza di opposizione. Ora bisognerà vigilare.

    Secondo l'uomo che ha “ripulito” l'Afd dal suo volto più nero, proprio come prevedono gli ultimi sondaggi, i voti per l'Afd dovrebbero oscillare intorno al 12%. Una percentuale che farebbe comunque di questo il terzo partito della Germania- con una frattura significativa nella storia politica del Paese – ma secondo lo stratega che ha contribuito a forgiarlo, con questa percentuale resta “controllabile”, dice. Una rassicurazione che Thor Kunkel manda all'esterno. Ma forse anche a se stesso.

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