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Merkel ottimista sul governo: «Parleremo anche con la Spd»

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la prima conferenza stampa dopo il voto

Merkel ottimista sul governo: «Parleremo anche con la Spd»

Angela Merkel alla prima conferenza stampa dopo le elezioni (Afp)
Angela Merkel alla prima conferenza stampa dopo le elezioni (Afp)

BERLINO. Dal nostro inviato

Angela Merkel, imperturbabile, monotona, paziente, cerca di spiegare, nella prima conferenza stampa dopo le elezioni di domenica che le hanno consegnato il quarto mandato da cancelliere, ma anche una vittoria/sconfitta (o la «vittoria da incubo», com l'ha definita il quotidiano popolare “Bild”), con i suoi democristiani ai minimi dal 1949, come si muoverà in un avvio di legislatura che appare subito molto complicato. Trattativa per la nuova coalizione di Governo, con Verdi e liberali, ma senza chiudere la porta del tutto ai socialdemocratici, dopo che questi hanno già detto di voler abbandonare l'ipotesi di un bis della grande coalizione.

Toni più tiepidi della scorsa settimana sulla proposte di riforma dell'eurozona che arriveranno domani dal presidente francese Emmanuel Macron («Aspettiamo e vediamo»), un riconoscimento che una maggioranza con i liberali sarà inevitabilmente più scettica su maggiore integrazione europea. Un discorso politico sulla perdita di 1,7 milioni di voti rispetto al 2013 a favore dei liberali stessi e di un milione a favore del partito anti-immigrati AfD, Alternativa per la Germania che porta l'estrema destra in Parlamento per la prima volta dall'immediato dopoguerra: «Cercheremo di riconquistarli».

Ha affermato però che la presenza dell'AfD al Bundestag non condizionerà le scelte del prossimo Governo, neanche per quanto riguarda il problema dei rifugiati, che è stata la principale carta elettorale del partito anti-immigrazione.

COME SI SONO SPOSTATI I VOTI RISPETTO AL 2013
Saldo tra voti guadagnati e voti persi per partito: il confronto con le elezioni del 2013. Milioni di voti (Fonte: Infratest dimap)

La signora Merkel è abituata a manovrare, anche se il risultato elettorale le porrà non pochi problemi di rotta e di compromessi da cercare con i futuri alleati. Ciononostante si dichiara «ottimista». Domenica sera, subito dopo le prime proiezioni, che vedevano il netto calo dell'unione Cdu/Csu e il crollo dell'alleato Spd, dopo l'annuncio del leader socialdemocratico Martin Schulz di non voler rinnovare la Grosse Koalition, si era detta fiduciosa di poter formare il prossimo Governo »entro Natale». Un'aspettativa che potrebbe effettivamente rivelarsi ottimista, viste le distanze che ci sono fra le posizione dei due potenziali alleati e visto che nel 2013 c'è voluto fino a gennaio, nonostante il patto con la Spd fosse reso inevitabile dall'aritmetica. Ha fatto appello al «senso di responsabilità» di tutti e ripetuto il mantra tedesco della stabilità. Ha anche sottolineato come le priorità della Cdu/Csu sono la stabilità finanziaria e la sicurezza interna, un modo forse per rivendicare al suo partito le poltrone di ministro delle Finanze (per la quale la riconferma di Wolfgang Schaeuble è oggi più incerta che prima del voto) e dell'Interno.

Sull'Europa, alla vigilia del discorso in cui Macron dettaglierà le sue proposte, il cancelliere ha detto di non voler «escludere niente, né tracciare linee rosse. Appoggeremo quello che ha senso. Resto convinta che ci voglia più Europa, ma nel senso di maggiore competitività, più posti di lavoro, e più peso per l'Unione europea», una posizione che è apparsa più cauta del sostegno, seppure di massima, espresso nelle scorse settimane all'iniziativa francese, per la quale sono già stati avviati gruppi di lavoro franco-tedeschi. A questo punto, tuttavia, ogni intervento di sostanza da parte di Berlino è legato agli sviluppi della trattativa per la coalizione. «Parleremo con la Fdp», ha detto la signora Merkel. Dei due possibili partner di maggioranza, infatti, i Verdi sono gli europeisti più entusiasti, mentre il leader dei liberali Christian Lindner ha già espresso diverse riserve sulle prime proposte di Macron, fra cui la creazione di un bilancio dell'eurozona con risorse proprie.

La signora Merkel ha inoltre confermato di voler esercitare l'intero mandato di quattro anni e che questo non è mai dipeso dal risultato del voto.

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