TOKYO – Gli Stati Uniti sono pronti a negoziare nuovi accordi economici sul piano bilaterale ma non tollereranno piu' croniche pratiche commerciali scorrette e in ogni intesa si attendono che i mercati siano davvero aperti e i vantaggi reciproci. E' il messaggio che Donald Trump ha veicolato alla riunione dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation, che riunisce 21 Paesi) in svolgimento a Da Nang, in Vietnam. “Mettero' sempre America First come mi aspetto che voi mettiate il vostro Paese al primo posto”, ha detto il presidente americano.
“Non tollereremo piu' il rapace furto di proprieta' intellettuale, ci opporremo alle pratiche distruttive che costringono le aziende a consegnare le loro tecnologie allo stato e impongono joint venture in cambio dell'accesso al mercato”, ha detto, aggiungendo: “Non chiuderemo piu' gli occhi di fronte a violazioni, inganni o aggressione economica”. Toni diversi, insomma,da quelli usati in Cina, dove Trump era parso accusare piu' le precedenti Amministrazioni Usa che non Pechino per aver generato rapporti commerciali squilibrati.
Nello stesso consesso il Giappone sta cercando di dare l'impressione che la Trans-Pacific Partnership (accordo commerciale firmato tra una parte dei Paesi dell'Asia-Pacifico) possa essere salvata, anche se gli Stati Uniti di Trump l'hanno rinnegata: il ministro dell'economia Toshimitsu Motegi ha detto che c'e' un accordo di principio per una TPP a 11, ma ministri di altri Paesi hanno detto che una vera intesa di massima non c'e' ancora. Lo stesso premier Shinzo Abe e' tornato a insistere per una TPP a 11, facendosi campione del multilateralismo che pure l'”amico” Trump disprezza.
L'attenzione mediatica, comunque, e' concentrata soprattutto sulla possibilita' che ci sia un incontro almeno informale tra Donald Trump e Vladimir Putin. Un bilaterale formale è stato però escluso.
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