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Il Venezuela in default mette nei guai anche gli Usa

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dopo la decisione di S&P

Il Venezuela in default mette nei guai anche gli Usa

È un default sorprendente quello del Venezuela di Nicolas Maduro: sia per l'esiguità dell'importo, sia per i pagamenti onorati, ben più consistenti, effettuati nelle scorse settimane. Oggi l'agenzia di rating Standard & Poor's ha annunciato 'default selettivo' per il mancato rimborso di 200 milioni di dollari di bond: l'agenzia, la prima ad adottare una misura simile, ha rilasciato la “nota” di “default parziale” dopo i 30 giorni di “periodo di grazia”, che i mercati finanziari prevedono. L'aspetto che gli analisti considerano anomalo è il pagamento, effettuato nelle ultime due settimane di 2 miliardi di dollari in scadenza.

La decisione è arrivata dopo la riunione, svoltasi a Caracas, in cui non è stato trovato un accordo tra il governo venezuelano e i creditori, prevalentemente americani e canadesi. I 200 milioni di dollari di cedole in scadenza sono così ripartiti : 120 della Repubblica del Venezuela e 80 di Pdvsa, il colosso energetico. Il debito sottostante è di 60miliardi di dollari. A chi giova un default del Venezuela? Gli analisti concordano nell'intravvedere solo conseguenze negative, per tutti: il Venezuela, già sfibrato da una politica economica che ha prodotto un'inflazione del 700% e un crollo del Pil drammatico, ora potrebbe essere ulteriormente penalizzato dagli embarghi che scattano per chi cade in default. E quindi le petroliere non potrebbero consegnare il petrolio nei porti di destinazione.

Gli Stati Uniti, per parte loro, potrebbero patire l'embargo al Venezuela dato che il Paese latinoamericano rappresenta il terzo Paese importatore di greggio. Il Venezuela, va ricordato, produce circa 2,3 milioni di barili al giorno, di cui un terzo viene esportato negli Stati Uniti. Insomma un inspiegabile gioco a somma negativa che penalizza tutti, a eccezione dei mercati finanziari: sono stati infatti già incassati i Credit default swap, strumenti di copertura, una sorta di assicurazione contro i default.

A complicare il quadro politico internazionale vi sono altri due fattori: le agenzie di rating da mesi assegnano 4000 punti di Rischio Paese al Venezuela, ben prima del default di oggi. Mentre ad altri Paesi, Ecuador e Ucraina, in situazioni ben più critiche, il Rischio Paese veleggia attorno ai 500-600 punti. Intanto i proclami belligeranti di Donald Trump nei confronti del Venezuela vengono poi sconfessati da importanti compagnie petrolifere (Chevron, Schlumberger e Hulliburton) che hanno siglato accordi con Pdvsa. Un'intesa che, inutile nasconderlo, supporta la presidenza di Nicolas Maduro.

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